«Oggi ho scritto oggi all’Ulss 9 e all’Istituto Assistenza Anziani di Verona per sottolineare l’inaccettabile sottovalutazione del rischio che emerge dalle case di riposo». Lo annuncia Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona, intervenendo sulla drammatica situazione emersa in alcune case di riposo del Veronese, in particolare a Villa Bartolomea, che rappresenta un concreto pericolo anche per la situazione della Casa di Riposo Città di Verona, dove ci sono 6 ricoverati per Covid e 2 deceduti, mentre il personale non sa se è positivo, e dell’Istituto Anziani di Verona, dove un medico dell’ospizio è da giorno ricoverato per Coronavirus.
«I ritardi sui tamponi e la perdurante mancanza di mascherine adeguate sono criticità che vanno assolutamente risolte – afferma La Paglia -. Chiedo agli enti preposti, Direzione Sanitaria, Servizio Igiene Sanità Pubblica e Spisal di intervenire con maggior rapidità sui tamponi e sulle protezioni idonee, facendo appello alla loro professione di medici, anche contro il parere di qualche politico che non l’ha inserita tra le priorità».
«Ma basta alzare lo sguardo per rendersi conto che l’elenco è lungo, lunghissimo: alla “Maria Gasparini” di Villabartolomea 15 decessi, e 35 contagiati tra gli ospiti e 12 su 40 operatori positivi e in quarantena. Alle Piccole Suore di Colà di Lazise, 3 decessi, 50 infetti su 60 ospiti. Alla Campostrini di Sommacampagna 1 decesso, 1 ricovero e da una settimana aspettano i risultati dei tamponi denuncia il Sindaco Bertolaso. All’Ipab di Legnago personale decimato dal contagio, anche a loro servono i tamponi per poter rientrare in servizio – avverte la consigliera comunale del Pd -. In provincia di Verona abbiamo circa 80 strutture, 5600 ospiti e migliaia di dipendenti. Una vera e propria polveriera, tantissime vite a rischio, dipendenti che tuttora lavorano senza protezioni adeguate, sotto organico e decimate dalla positività. Non mi interessa qui trovare responsabili o colpevoli, mettere in fila queste criticità lascia solo amareggiati e preoccupati che se non si cambia registro potremmo solo constatare la propagazione del contagio».