Si terrà oggi, a Vallese di Oppeano, alle 12 davanti nello stabilimento dell’Agfa, dove sono impiegati circa 150 lavoratori, un’assemblea dei lavoratori indetta dopo che ieri, mercoledì 2 marzo, durante un incontro con i rappresentati sindacali di Cgil e Cisl, la multinazionale belga ha comunicato l’intenzione di mettere in discussione la sopravvivenza del sito produttivo dove si decideranno le azioni per tutelare i posti di lavoro. A sostegno della vertenza è già stato proclamato un pacchetto di ore di sciopero che, per ora, si protrarrà sino alle 14 di domani.
L’incontro con i vertici di Agfa doveva discutere sul budget 2016 e sulla nuova programmazione che l’azienda intende adottare per migliorare la propria posizione sul mercato globale. Agfa, leader mondiale nella produzione di lastre per la stampa, ha all’attivo 7 stabilimenti, di cui 4 in Europa (Francia, Germania, Inghilterra ed Italia), 1 in Brasile, 1 in Usa e uno in Cina. Il mercato delle lastre non sta vivendo un buon periodo e la competizione, in particolare con i nuovi produttori Indiani e Cinesi, si fa sentire.
«Per Vallese l’azienda non è in grado di dare garanzie sul mantenimento degli attuali volumi di produzione e sugli investimenti necessari per dare futuro al sito – dicono Luca Mori della Cisl ed Emanuela Mascalzoni della Cgil -. Su questo come organizzazioni sindacali e rappresentanze sindacali unitarie dell’azienda, chiediamo chiarezza sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali per l’anno 2016, poiché il contratto di solidarietà in essere scadrà alla metà di aprile e l’azienda non è intenzionata a prorogarlo, proponendo altre soluzioni tampone che non danno alcuna visibilità sui carichi di lavoro e che non sono ritenute adeguate dal sindacato alla situazione attuale».
I lavoratori temono che, dopo che Agfa ha chiuso negli anni gli altri due stabilimenti italiani (Sulmona e Manerbio), ci sia un analogo epilogo anche per Vallese.