«I finanziamenti per il nuovo natante sul Lago di Garda li deve garantire il Corpo dei Vigili del Fuoco. Poi, può anche esserci la compartecipazione dei Comuni rivieraschi». Lo afferma l’onorevole veronese Vincenzo D’Arienzo che sta seguendo le vicende per il nuovo natante adibito al soccorso sul Garda, e che spiega: «Nel corso dell’audizione in Commissione Difesa, il vice capo dipartimento vicario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ingegner Gioacchino Giomi, a mia domanda diretta, aveva risposto che il Presidio dei Vigili del Fuoco di Bardolino avrebbe avuto un natante nuovo ed adeguato alle esigenze. In pratica, un gruppo di studio ha individuato un natante utile e ha quantificato il costo in 570 mila euro. I Vigili del Fuoco metterebbero a disposizione la metà della cifra necessaria e per l’altra metà viene chiesto al Comandante Provinciale di Verona di valutare una convenzione con i Comuni lacuali che dovrebberlo finanziarla».
«Apprezzo l’intento, ma mi permetto alcune osservazioni – continua l’onorevole -. Posto che la sicurezza del Lago spetta allo Stato, i Comuni hanno le risorse necessarie? Se qualche Ente non partecipa o la cifra non sarà raggiunta, che succederà? Posso capire la compartecipazione, ma in questo caso è dirimente su una funzione che per legge devono esercitare i Vigili del Fuoco. Non vorrei che se Verona non fosse in grado di finanziare quella metà, qualcuno obiettasse questa scusante e il natante nuovo di cui c’è bisogno torna nell’oblio».
«Perciò, pur attendendo l’esito del confronto tra i sindaci, chiederò spiegazioni e, soprattutto, voglio la garanzia che in ogni caso sia il Corpo dei Vigili del Fuoco a garantire le risorse sufficienti per comprare il natante – conclude D’Arienzo -. In questo modo, la compartecipazione diventerebbe volontaria e non un possibile ostacolo all’acquisto».