Continuerà la corsa di Amarone e Prosecco, ma quella 2015 sarà la vendemmia del Lugana. A dirlo è Christian Marchesini, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Veneto e Verona, che oggi, dopo l’incontro dei giorni scorsi di Veneto Agricoltura a Legnaro sui dati e le valutazioni della vendemmia in arrivo, ha annunciato la “sua” analisi.
«Nel Veneto si sta prospettando un’ottima annata per la qualità delle uve. Le analisi che ho effettuato tramite i miei colleghi viticoltori confermano i dati e le valutazioni fornite da Veneto Agricoltura – dice Marchesini, che è anche presidente del Consorzio di tutela del Valpolicella -. I viticoltori stanno registrando un’ottima annata per la qualità, in particolare le aziende che hanno potuto usufruire dell’irrigazione di soccorso. Ritengo che i prezzi delle uve saranno in generale interessanti. Se osserviamo il trend della produzione e del valore delle uve partendo da ovest, cioè dalla provincia di Verona, notiamo che le uve per la produzione del Lugana sono molto richieste e quindi con prezzi in aumento. E finalmente sono in crescita anche i valori per il Bardolino: circa il 10 per cento in più. Bene anche il Valpolicella con i suoi 7600 ettari a coltura: prezzi positivi soprattutto per le uve ad Amarone. Per il Soave e le Garganeghe vicentine i prezzi sono sui valori dello scorso anno, mentre sono in aumento per il Prosecco in tutte le sue tipologie».
Le uniche note stonate giungono dal mercato delle Igt e delle uve da tavola secondo Marchesini: «Bisogna prestare attenzione alle offerte spagnole molto basse, che propongono il vino a 0,24 euro al litro». Su questo il presidente invita a «pensare alla valorizzazione dell’intero comparto. È necessario che la politica regionale sappia sostenere il settore sia nella regolamentazione dell’offerta, sia nella promozione all’estero del nostro vino».
Per quanto riguarda il Pinot grigio, Marchesini osserva che «le attese di ottenere la doc interregionale già dalla vendemmia 2015 sono miseramente naufragate a causa dell’incapacità di alcuni attori della filiera di guardare oltre l’interesse del proprio piccolo orticello. Per questo i produttori di Pinot grigio dovranno affrontare in questa vendemmia una debole richiesta del prodotto e quindi quotazioni inferiori rispetto alle attese e alla qualità delle uve di quest’anno».
Il presidente sollecita, pertanto, a portare avanti la politica della super doc per tutelare i redditi agricoli di quest’uva, «agendo sulle leve della gestione dell’offerta, con il blocco a nuovi impianti, e sulla fascettatura delle bottiglie, valorizzando così le nostre buone vendemmie e dando al Veneto il primato di prima regione d’Italia per quantità, ma soprattutto per la qualità dei vini prodotti».