Dopo la mezzanotte di domenica 8 agosto, i carabinieri della stazione di Lazise, nel vigilare il porto della località Pacengo, venivano avvicinati da una turista olandese la quale lamentava che poco prima aveva subito il furto del proprio smartphone, lasciato in carica in un bar della zona.
Considerato che la tipologia del cellulare sottratto consentiva di verificarne la posizione tramite l’applicazione “trova il mio Iphone”, i Carabinieri attivavano la medesima applicazione sui propri cellulari ed avviavano le ricerche, appurando che il cellulare si trovava a bordo di un veicolo poiché il segnale che lo rintracciava si spostava sulla mappa cambiando posizione continuamente e rapidamente.
Seguendo il segnale emesso dal device, dopo circa mezz’ora i Carabinieri riuscivano ad individuare il telefono a bordo di un’autovettura che a quel punto veniva fermata sulla SR11, nel Comune di Castelnuovo del Garda . I due occupanti da subito si mostravano particolarmente agitati e sorpresi, chiedendo in continuazione spiegazioni sul motivo del controllo, oltre ad essere alquanto elusivi alle domande rivolte sul motivo della loro presenza in zona. I militari pertanto facevano squillare il cellulare oggetto di furto appurando che lo stesso si trovava occultato sotto un piede dell’uomo. I due soggetti, dopo aver fornito spiegazioni inverosimili sul possesso di tale cellulare ed avendo modificato più volte versione, venivano condotti presso gli uffici della Stazione dei Carabinieri di Lazise per accertare la loro identità.
Trattasi di H.S. e C.E., rispettivamente un uomo di 48 e una donna di 44 anni, entrambi residenti in Emilia Romagna, già gravati da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, i quali venivano deferiti in stato di libertà per furto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona, mentre il telefono cellulare recuperato, quindi, veniva restituito alla turista olandese.