
La permanenza o meno della lista Fdi-Legnago Domani nella coalizione di Graziano Lorenzetti, con eventuale corsa solitaria con la candidatura a sindaco di Paolo Longhi, è l’argomento del giorno nella politica legnaghese. Sui social candidati, fiancheggiatori e addetti ai lavori dibattono sul tema con intensità, tanto che alla fine anche lo stesso Longhi interviene. Lo fa commentando un post ironico di Damiano Ambrosini, ex braccio destro di Silvio Gandini, che condivide la notizia chiedendosi provocatoriamente se si tratti o meno di una bufala.
«Anche per me è una bufala: sono purtroppo reali gli attacchi gratuiti di un candidato della mia stessa coalizione», ha scritto il capolista di Fratelli d’Italia, facendo riferimento a quanto scritto precedentemente sui social da un esponente della lista civica “Lorenzetti sindaco”.
Potrebbe essere questo il casus belli per la rottura nella coalizione? Stando agli ultimi rumors, parrebbe di no, dato che il barometro di Palazzo segnala una schiarita nei rapporti. Che riguardano principalmente il gruppo capeggiato da Longhi, e quello dei suoi ex sodali di “Laboratorio Legnago”, animatori della civica del sindaco.
Pietra dello scandalo, l’alleanza con Legnago Domani, accolta nella coalizione come forza a se stante, e che successivamente ha stretto un accordo per formare una lista unica con i seguaci di Giorgia Meloni. Mossa che non è stata gradita, e che ha scatenato precedenti frizioni mai sopite.
Tra stasera e domani si dovrebbe arrivare alla quadratura del cerchio, in un verso o nell’altro, anche se il lavoro di mediazione della Lega (a partire dal suo responsabile elettorale, il consigliere regionale Alessandro Montagnoli), parrebbe aver, almeno al momento, riportato la pace. (F.Z.)