Massacrato a colpi di spranga in testa per rapinarlo dell’incasso della sala slot. È stato ucciso così, l’altra sera, a Legnago nel Basso Veronese, Mario Piozzi, 60 anni, titolare della sala slot “Qui Gioco” di viale dei Caduti.
Piozzi, originario di Roe Volciano nel Bresciano ma da anni residente a Legnago, è stato ammazzato a colpi di spranga poco dopo le 22 di domenica, all’interno della sala slot di cui era contitolare con una socia. Un centro di scommesse ippiche, sportive e di gioco ”Vlt“ in pieno centro a Legnago. Un’attività su cui Piozzi aveva investito molto, acquisendola quattro-cinque anni fa dopo aver portato avanti un’attività di barista nel bresciano, tabaccaio sul Lago di Garda e infine titolare di una sala slot a Legnago. Al momento la pista più seguita è quella di uno dei frequentatori abituali del locale, con anche l’ipotesi che l’assassino sia una persona probabilmente conosciuta dalla vittima. Questo potrebbe spiegare la ferocia dell’omicida e il suo accanimento sul povero Piozzi già esamine a terra. Per questo, gli inquirenti puntano sule amicizie e le frequentazioni non solo lavorative di Piozzi. L’uomo lascia un figlio di 36 anni che vive a Brescia e fa il videomaker.
La vittima, dalle prime ricostruzioni dei carabinieri del Nucleo operativo di Legnago e del reparto investigativo di Verona, sarebbe stato colpito più volte al capo ed al resto del corpo, con una ferocia bestiale, durante una rapina alla quale l’uomo avrebbe forse cercato di opporsi. Il rapinatore era da solo e con il volto travisato da un passamontagna e sarebbe fuggito con l’incasso della giornata, circa 3 mila euro, dal retro della sala scommesse.
A scoprire il delitto è stata la figlia della socia e compagnia della vittima. La ragazza, mandata dalla madre a vedere i motivi del ritardo dell’uomo, è scesa dall’appartamento che si trova proprio sopra la sala slot, per capire se fosse accaduto qualcosa, ed ha trovato Piozzi esamine in una pozza di sangue ma ancora vivo. La giovane ha chiamato urlando la madre, una donna di origini rumene, ed immediatamente sono scattati i soccorsi ed un’ambulanza del 118 è subita giunta sul posto ed ha trasportato il poveretto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Legnago, dove però, poco dopo, l’uomo è morto per le gravi ferite al capo.
Da una prima ricostruzione, fatta dai carabinieri che in queste ore stanno visionando le telecamere interne della sala slot e quelle della via adiacente, il rapinatore solitario avrebbe assalito il titolare della sala giochi mentre questo aveva appena chiuso il locale. Il malvivente sarebbe entrato dalla porta posteriore, che da su un vicoletto, e che risulta infatti scardinata. Un particolare che farebbe pensare che il rapinatore conoscesse bene il luogo e soprattutto l’ubicazione dell’uscita secondaria, a pochi metri di distanza da una strada centrale e molto frequentata.
Penetrato nella sala slot il rapinatore si sarebbe trovato davanti al padrone del locale. E qui, quello che è accaduto è ancora tutto da decifrare: forse la vittima ha cercato una reazione, o il malvivente l’ha colpito più volte pensando che, oltre all’incasso trovato, il titolare dell’esercizio celasse altro denaro altrove. Sta di fatto che Mario Piozzi è stato ritrovato con la testa fracassata, con ogni probabilità con una spranga o una mazza da baseball, e con diversi altri colpi in altri parti del corpo. Massacrato con una rabbia bestiale. Fino ad oggi la sua sala giochi non era mai stata al centro di fatti di cronaca e il percorso professionale di Piozzi non celerebbe ombre.
Il malvivente si è quindi diretto alla cassa della sala slot, l’ha scassinata, ed è scappato a piedi con il bottino, pare circa 3 mila euro. Gli investigatori stanno visionando con attenzione le telecamere delle case della via per cercare di capire dove si sia diretto e dargli, magari, anche un volto.