
Accordo raggiunto, in seno alla maggioranza che sostiene la giunta del sindaco Clara Scapin a Legnago. Dopo mesi di fibrillazioni, litigi a mezzo stampa, riunioni disertate e consigli comunali saltati, pare essere definitivamente tornata la pace, nel centrosinistra legnaghese.
L’intesa è stata annunciata stamani, con una conferenza stampa dove il sindaco era affiancata da Simone Pernechele, leader del gruppo dei cosiddetti “dissidenti” (gli altri sono Luca Dalla Vecchia, Diletta Marconcin, Giovanni Mascolo e Barbara Ottoboni), e da due “big” del Pd veronese: l’onorevole Vincenzo D’Arienzo e l’ex consigliere regionale Franco Bonfante.
Proprio la mediazione di questi ultimi due (del secondo in particolare, secondo le voci di palazzo) ha favorito la ricomposizione della crisi, che passerà necessariamente per una ridefinizione della giunta, in quello che potrebbe essere ribattezzato come “Patto dell’Atèlier”, dal nome del locale del centro cittadino in cui i quattro hanno brindato dopo l’annuncio.
Nomi e caselle, al momento, ufficialmente rimangono da discutere: Clara Scapin ha spiegato che, causa diverse assenze per ferie, la nuova squadra sarà varata a inizio settembre.
Ma, in verità, i giochi sembrano fatti: a uscire di scena sarà – come ampiamente preannunciato – Francesca Sordo (Pd), che lascerà l’assessorato alle politiche sociali. Ad entrare in giunta, invece, sarà proprio Pernechele, che lascerà la presidenza del consiglio comunale (Ottoboni favorita su Marconcin per subentrargli), ma non sostituirà direttamente Sordo, dando invece il via al valzer delle deleghe.
Il “dissidente” sostituirà Claudio Marconi (Pd) – vero obiettivo del gruppo (che sta lavorando alla propria costituzione formale, e potrebbe chiamarsi ‘Banda Larga’) – sia come vice sindaco sia come assessore al bilancio. Marconi, però, rimarrà parte della squadra, passando ai lavori pubblici-edilizia privata-urbanistica-mobilità; da capire se manterrà anche le deleghe ad ambiente e protezione civile, o se anche quelle passeranno a Pernechele oppure a qualche consigliere comunale.
A chiudere il cerchio, ecco il passaggio di Donatella Ramorino (“LiberInsieme”) dai lavori pubblici al sociale. Passaggio questo, resosi indispensabile dopo che, stando a quanto filtra dalla maggioranza stessa, un ritorno al sociale dello stesso Marconi (che ne fu assessore nelle giunte Gandini) era stato bocciato da “Uniti per Legnago”.
Manterranno le loro deleghe, infine, sia Tommaso Casari (UpL) sia Silvia Baraldi (“Legnago Città Intelligente”), rispettivamente assessori alle attività economiche, lavoro e sport ed alla cultura.
«Abbiamo raggiunto un accordo per riprendere il cammino con forza e determinazione, perché Legnago ha bisogno di essere governata», ha dichiarato soddisfatta il sindaco Scapin. La quale ha voluto sottolineare il «riconoscimento degli errori del passato su comunicazione e condivisione. Abbiamo accettato e accolto i cambiamenti interni, con la nascita del nuovo gruppo, mettendolo nelle condizioni di partecipare e dare il proprio contributo».
Soddisfattissimo, ovviamente, anche Pernechele: «Abbiamo avuto parecchi problemi, inutile nasconderlo, ma ora si spera di dare impulso all’azione programmatica. Ci sono voglia, passione e volontà di farlo. La revisione dell’assetto dell’esecutivo è stata una conseguenza, la cosa fondamentale è dare slancio programmatico a tutta l’azione amministrativa». (F.Z.)