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6 Dicembre 2023
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Legnago, rapinano anziana di 80 anni in casa: subito arrestati dai Carabinieri

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Subito arrestati dai Carabinieri di Legnago i tre marocchini che martedì 7 luglio, a Vangadizza di Legnago, hanno rapinato con minacce sequestrandola per mezzora nella sua abitazione un’anziana di 80 anni.

Quel giorno, poco prima delle 14, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Legnago riceveva una telefonata da parte di un’anziana che denunciava di essere stata rapinata nella sua abitazione di Vangadizza di Legnago da parte di due individui entrambi travisati in volto da passamontagna che, introdottisi nella sua abitazione l’avevano sorpresa a letto mentre riposava e, minacciandola pesantemente l’avevano costretta a non muoversi mentre loro, per quasi mezz’ora si intrattenevano nella casa razziando il denaro della donna, alcuni monili in oro ed argento, il computer del figlio, medico all’ospedale di Legnago nonché altri oggetti di valore.

Prima di allontanarsi dalla casa, i due minacciavano ulteriormente l’anziana intimandogli anche di non chiamare nessuno né tantomeno i Carabinieri. Ma la donna, C.V. 80 anni, non si è certo lasciata impressionare e quando è stata certa che i due avevano abbandonato l’abitazione non ha esitato nel comporre il “112”, dando l’allarme.

Immediatamente l’operatore del 112 ha allertato le pattuglie esterne ed un’autovettura di “copertura” con a bordo due brigadieri del Nucleo Operativo della Compagnia radiomobile di Legnago, che già erano in zona hanno subito intercettato, proprio vicino alla casa della rapinata, una Fiat Punto nera con a bordo tre giovani magrebini. Certi che i tre sicuramente non si sarebbero fermati ad un eventuale “Alt” impartito da Carabinieri e un inseguimento avrebbe potuto creare un pericolo per la pubblica incolumità, i carabinieri hanno seguito per un breve tratto la Fiat Punto richiedendo nel contempo l’ausilio ed il supporto delle altre pattuglie che già stavano convergendo.

Nel frattempo l’auto con i tre si fermava nei pressi di un capanno dismesso, due degli occupanti scendevano dal veicolo con un borsone e furtivamente si introducevano nel capanno per uscirne poco dopo però senza la borsa. Ai due brigadieri del Nucleo Operativo è stata oramai chiara la situazione e, sebbene in inferiorità numerica, a piedi si sono avvicinati alla Fiat Punto nera e con grande professionalità hanno bloccato i due soggetti che si apprestavano a risalirvi a bordo, mentre il terzo si dava alla fuga.

Nel frattempo giungevano gli altri equipaggi dell’Arma che prendevano in consegna i due. Nell’immediatezza si accedeva al capanno dal quale i due erano usciti e si recuperava gran parte della refurtiva provento della rapina appena perpetrata; subito ci si poneva alla ricerca della Fiat Punto di colore nero rintracciandola poco lontano regolarmente chiusa a chiave; ben conoscendo il soggetto fuggito ci si recava quindi presso la sua vicina abitazione sorprendendolo nel mentre tentava di lavarsi e di disfarsi dell’abbigliamento indossato durante la fuga. Costui presso il suo appartamento veniva trovato in possesso delle chiavi della Fiat Punto e della rimanenza della refurtiva asportata a C.V; il successivo controllo effettuato a bordo della Fiat Punto portava al rinvenimento del portamonete dell’anziana donna rapinata nonché di alcuni monili in oro ed argento sempre di pertinenza della donna.

C.V. veniva quindi accompagnata presso il Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Legnago in quanto, passata la paura e diluita l’adrenalina, l’anziana signora, tra l’altro cardiopatica, per riprendersi dallo spavento necessitava delle cure mediche. Ricostruito quindi un quadro inequivocabilmente probatorio a carico dei tre, stante la dinamica e la contemporaneità degli eventi, il certo riconoscimento della refurtiva e la descrizione dei rapinatori e del loro abbigliamento subito fornita dalla rapinata, il Dottor Giuseppe Pighi, sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Verona, disponeva l’accompagnamento al Carcere di Montorio dei tre.

La refurtiva recuperata, denaro contante, monili in oro ed argento, computer, telefoni cellulari ed altro, previo riconoscimento è stata restituita all’anziana C.V. mentre i passamontagna utilizzati per il travisamento, l’autovettura utilizzata per portare a termine la rapina ed altro di utile ai fini investigativi è stato sequestrato a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

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