La felpa con la scritta Legnago gliel’ha regalata Graziano Lorenzetti, il candidato a sindaco della Lega e di gran parte del centro destra nella città del Salieri. E Matteo Salvini se l’è subito infilata. E da lì è partito il refrain di slogan elettorali che va avanti oramai da un mese, naturalmente adattati Comune per Comune, con un occhio sempre fisso alle Europee.
«Dovere sapere – ha detto il ministro dell’Interno oggi a Legnago ad una piazza Garibaldi strapiena – che i contributi comunali, i soldi comunali, le case comunali, se c’è un sindaco della Lega andranno prima ai veronesi e poi al resto del mondo. Prima gli italiani e poi il resto del mondo. Ci sono anche dei veronesi che fan fatica a pagare la bolletta della luce – ha aggiunto il vicepremiere – e nessuno viene a casa a pagargliela di notte, riattaccando il contatore della corrente, alludendo e chiaramente condannando il gesto di carità e umanità fatto a Roma dall’elemosiniere del Papa che due giorni fa ha pagato la bolletta perché venisse ridata la corrente ad uno stabile occupato da anni».
«Il 26 maggio la Lega avrà un risultato che non ha mai avuto nella sua storia e andremo a riprenderci quello che è giusto, il futuro per i nostri figli», ha concluso Salvini. (F.Z.)