«Donare sei defibrillatori ai rifugi del Carega e all’associazione “Lessinia Jònc” è il contributo di Agsm per vivere la montagna in sicurezza grazie una rete di prevenzione a tutela dei turisti e visitatori che ogni anno frequentano questo territorio». Ha spiegato così presidente di Agsm Spa, Paolo Paternoster, l’impegno della municipalizzata veronese che venerdì 17 aprile ha consegnato i defibrillatori Dae, dispositivi semiautomatici, ai gestori dei cinque rifugi del Carega e all’associazione sportiva culturale ‘Lessinia Jònc’.
Con questa donazione i rifugi Fraccaroli, Scalorbi, Passo Pertica, Revalto e Boschetto e la nuova associazione “Lessinia Jònc” potranno contare su un ausilio indispensabile per intervenire tempestivamente su persone colpite da arresto cardiaco. I dispositivi di primo soccorso, infatti, possono essere utilizzati anche da operatori non sanitari e permettono di aumentare sensibilmente la percentuale di sopravvivenza nella rianimazione cardio-polmonare in casi di emergenza.
«Ogni anno in Italia 160 mila persone vengono colpite da attacco cardiaco e circa 26.000 muoiono prima di raggiungere l’ospedale – ha ricordato il direttore generale di Agsm Spa, Giampietro Cigolini -. Dopo 5 minuti dall’arresto e senza alcun intervento inizia il danno cerebrale che diventa, dopo 10 minuti, praticamente irreversibile. Per questo oltre a dotare i rifugi di un dispositivo Dae, Agsm ha coperto i costi dei corsi di abilitazione obbligatori dedicati ai gestori al fine di rendere autonomi i responsabili di ogni struttura nell’utilizzo dei dispositivi».
All’incontro organizzato al Rifugio Boschetto di Selva di Progno hanno partecipato, oltre ai vertici Agsm, il presidente dell’Ais (Associazione Italiana Soccorritori), Fabio Debortoli e i rappresentanti dei rifugi Monte Carega e delle associazioni interessate.