Farah è libera, e in questo momento è ospitata in un luogo sicuro assistita da personale dell’Ambasciata italiana di Lahore in Pakistan. A farlo sapere il senatore Stefano Bertacco, assessore al sociale del Comune d Verona, che spiega: «Ho avuto poco fa la confema dalla Farnesina che la ragazza, 19 anni, a Verona dal 2008, è stata liberata dalla Polizia pakistana che è entrata nella casa della famiglia, nella periferia di Islamabad, sembra questa mattina all’alba La giovane sarebbe in buon stato di salute, non sappiamo nulla circa l’avvenuto o meno aborto. Lei avrebbe subito espresso alla Polizia il desidero di tornare in Italia, a Verona, per finire gli studi. Siamo pronti ad accoglierla anche domani, in una nostra casa protetta come già l’avevamo assistita da settembre del 2017 a gennaio».
Farah, portata in Pakistan a febbraio con l’inganno, era tenuta segregata dal padre, dalla madre, dalla sorella e da un fratello contrari alla sua relazione con un ragazzi di origine pakistana, ma diventato italiano e di religione Cristiana. Tutti, ora, dovranno rispondere di sequestro di persona alle autorità di quel Paese. A smuovere le autorità pakistane le pressioni del Ministero degli Esteri Italiani, ma soprattutto, le proteste di piazza promosse dall’associazione di donne pakistane “Aurat Foundation”, Ong locale attiva nella lotta contro le discriminazioni di genere e tra i promotori nel 2016del “Punjab Women’s Protection Act”, prima legislazione rivolta a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne nel Punjab,