Sono ben 135 gli imputati alla sbarra nei processi per mafia iniziati questa settimana in Veneto. «Un dato che richiama l’attenzione sull’allarme mafia nella regione – commenta Francesca Businarolo, deputata veronese del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Giustizia della Camera -. «Tra questi imputati in diverse tribunali del Veneto che riguardano presunti associati, a diverso titolo, ad organizzazioni criminali di stampo mafioso. C’è il caso di Domenico Multari, affiliato alla ‘Ndrangheta e arrestato a Zimella. Le indagini condotte dalla Procura di Verona hanno evidenziato come fosse cosa ormai usuale, anche per i piccoli imprenditori del luogo, mettersi in fila e chiedere aiuto al boss. Questo è il genere di connivenza che occorre stroncare».
«La riforma della prescrizione, da noi promossa, punta ad avere certezza della pena e, soprattutto, tutela della parte offesa e punire i molti reati che riguardano la pubblica amministrazione e la corruzione – avverte Businarolo -. La stragrande maggioranza di questi processi si conclude con la dichiarazione di intervenuta prescrizione. Questo è molto grave. Perché il fenomeno corruttivo s’intreccia con i reati delle organizzazioni criminali e dunque finisce per favorire casi del genere, dove l’elemento intimidatorio gioca un ruolo rilevante. E la lotta alla mafia sta diventando una priorità anche nelle regioni del Nord. Lo dimostra, del resto, anche il caso di Eraclea, con la richiesta, da parte del prefetto di Venezia, di sciogliere l’amministrazione comunale, dopo gli episodi che hanno intaccato persino l’ex sindaco. Dobbiamo stroncare questo fenomeno, prima che contamini la società civile della nostra regione».