Ancora grandine e freddo nel Veronese, con gravi danni ai cereali, alle orticole e ai vigneti. La tempesta di sabato 11 maggio ha colpito una vasta zona del Basso Veronese, in particolare Isola della Scala e poi Isola Rizza, San Bonifacio e Pressana, allargandosi di nuovo verso Lazise e Castelnuovo. Sul lago danni pesanti ai vigneti, con germogli e foglie spezzate, mentre a Isola della Scala la tempesta ha distrutto le piantine di mais in crescita e danneggiato le orticole. Danni a frumento, orzo e piselli nelle altre zone.
A fare il punto della situazione è Confagricoltura Verona con Filippo Sussi, presidente dei seminativi di Confagricoltura, che precisa: «Questa serie di grandinate sta pregiudicando fortemente la stagione dei seminativi. Il frumento è in spigatura e quindi in una fase molto delicata, così come l’orzo, e di conseguenza le spighe vengono letteralmente distrutte. Anche sul mais, essendo le piante piccole, i danni pregiudicano la produzione».
Il problema è anche il freddo, che rallenta la crescita delle piantine e sta impedendo alle aziende del Basso Veronese di seminare il riso. «Di solito la semina del riso avviene dal 20 aprile al 20 maggio – dice Romualdo Caifa, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Verona -. Quest’anno con le continue piogge e il freddo nessuno è riuscito ancora a seminare. Impossibile la semina in asciutto, perché il terreno è fradicio, ma è difficile anche la semina in acqua, perché il terreno così bagnato non consente una lavorazione idonea. Il ciclo del riso, dalla semina alla maturazione, è di 150 giorni: se si tardano le semine o il freddo blocca lo sviluppo, il riso è costretto a una rincorsa che può causare parecchie problematiche».