Utilizzati droni dotati di telecamere con visione notturna ed una specie di “radar” per cellulari nella ricerca della mamma scomparsa a Porto San Pancrazio. Sono i nuovi sistemi messi in campo dai Vigili del Fuoco per migliorare le operazioni di soccorso e che ieri, purtroppo, hanno portato a ritrovare il corpo della donna che ha ucciso le due figlie di 3 e 11 anni in una casa d’accoglienza prima di gettarsi in Adige.
La novità riguarda la ricerca di persone disperse, dove i droni, già provvisti di termocamere per ricerca in piena oscurità, sono stati dotati di un’apparecchiatura capace di individuare con precisione la posizione di un telefono cellulare. Tale strumentazione prende il nome di Lifeseeker. Questo sistema interagisce con il telefono da ritrovare attraverso una cella telefonica installata sul drone, che viene progressivamente guidato dal pilota verso il punto indicato. L’uso di questo nuovo strumento, integrato con IMSI Catcher della tipologia Dedalo, ha permesso ieri, nel corso dell’intervento, di ritrovare il telefono ed alcuni effetti personali della donna e indirizzare le ricerche verso una zona dell’Adige, dove nel tardo pomeriggio è stato rinvenuto il corpo senza vita della mamma dispersa, recuperato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco.