Da goliardata tra amici a fenomeno social del momento. È ormai virale la (finta o vera, ancora non si è capito bene del tutto) campagna elettorale della fantomatica lista “Manfro Governatore” per le elezioni regionali del 31 maggio.
Pagina Facebook, account Twitter, loghi variegati e variabili, e un programma che, tra il serio e il faceto, potrebbe fare invidia a tutti gli altri (veri) candidati allo scranno più ambito di Palazzo Balbi.
Ma chi è il fantomatico sfidante alla poltrona di Luca Zaia? Lorenzo Manfro, libero professionista 46enne di Monteforte d’Alpone, non è del tutto estraneo all’agone politico: giovane liberale e libertario, folgorato dal Fini del “Che fai, mi cacci?”, ha creduto strenuamente nell’avventura “futurista” al fianco dell’ex presidente della Camera, col cui partito – FLI – è stato candidato alla Camera nel 2013.
Chiusa la parentesi “finiana”, ha continuato a fare politica a livello personale, principalmente tramite il suo profilo Facebook. Proprio i suoi costanti status dedicati nelle ultime settimane alle Regionali hanno convinto alcuni suoi amici – inizialmente a sua insaputa – a ideare la fittizia candidatura. Il passaparola e qualche slogan accattivante hanno fatto il resto: i “Mi piace” si sono ben presto moltiplicati, così come le promesse più o meno credibili di voto.
Lo staff della pagina ha iniziato a produrre alcune info-foto col programma elettorale: dall’UberBoat contro la “corporazione” dei trasporti su barca a Venezia alla promozione dell’Amarone nel Mondo, passando per la legalizzazione di prostituzione e coffee shop.
Proposte che hanno portato ad un successo mediatico insperato, tanto che lunedì 20, alle ore 21, Lorenzo Manfro sarà ospite della trasmissione “L’Autostop”, via web su MIT Radio, con la conduzione dell’ex onorevole Enzo Raisi (autore del libro “Bomba o non bomba – Alla ricerca ossessiva della verità” sulla strage della stazione ferroviaria di Bologna), Andrea Mariscotti ed Erik Paleni.
La trasmissione potrà essere ascoltata in streaming su www.spreaker.com/show/lautostop.
Federico Zuliani