
Un appello firmato da decine di associazioni di volontariato, gruppi religiosi, istituzioni che da sempre si occupano di sociale e accoglienza, e da centinaia di cittadini, è stato inviato oggi dall’Osservatorio Migranti di Verona al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ottenere la chiusura del Cas di Vaccamozzi ed il trasferimento dei richiedenti asilo, una cinquantina di persone, ch e lì vivono anche da 19 mesi in strutture d’accoglienza degne di questo nome.
«Fin dall’apertura di questo Centro di accoglienza straordinario, a novembre del 2017 all’interno di un’ex base Nato isolata sulle montagne della Lessinia, dopo Erbezzo – dicono i firmatari dell’appello – avevamo denunciato l’isolamento della struttura e la sua inadeguatezza. E spediamo questa lettera oggi, 11 luglio, in una data per noi fortemente simbolica: l’11 luglio dello scorso anno moriva a Vaccamozzi Eso Matthew, 39enne della Nigeria. Una morte liquidata come fatalità, cime i 50 minuti che l’ambulanza, in codice rosso, ha impiegato per raggiungere Vaccamozzi».
«Un isolamento – continua l’appello a Mattarella – diventato ancora più forte a causa delle nuove restrizioni economiche imposte dai cosiddetti Decreti sicurezza, che non consentono la spesa del trasporto degli ospiti verso la città o comunque luoghi provvisti di servizi, come in qualche modo avveniva fino ad oggi».
Una richiesta che non arriva quindi da chi non vuole i richiedenti a casa propria, ma da realtà e cittadini che «ogni giorno cercano di praticare un’accoglienza non solo formale, anche aprendo le porte delle nostre case. Siamo a chiedere a Lei garanzie per chi arriva in Italia con storie drammatiche sulle spalle, e che ha diritto ad una accoglienza dignitosa».
«Un’accoglienza che anche a Verona non sa distinguere tra le esperienze positive e quelle pessime, incentivando le prime ed eliminando le seconde. La retorica mediatica dei decreti sicurezza, spacciati come attacco all’affare accoglienza, compie oggi la sua parabola: non più accoglienza, solo affare – prosegue la lettera -. Noi ci schieriamo con le poche realtà che anche a Verona cercano di resistere proponendo un’accoglienza a tutto tondo e dal volto umano, che riconosce in coloro che arrivano semplicemente l’umanità di ragazzi e ragazze, uomini, donne e bambini. Per questo chiediamo la chiusura del Cas di Vaccamozzi e il trasferimento degli accolti in luoghi dignitosi e raggiungibili. Nell’isolamento non c’è accoglienza».
«Attualmente il Cas di Vaccamozzi è il centro con il più alto indice di abbandono della Provincia di Verona. Un indice che descrive la qualità dell’accoglienza – conclude l’appello -. Nella struttura dal 6 novembre 2017 ad oggi state accolte 55 persone. Una è morta e ben 20 (quasi il 40%) si sono allontanate “volontariamente” per l’impossibilità di intravvedere un progetto per il loro futuro. Nello stesso periodo, nei centri dotati di una qualità logistica dignitosa e vicini ai centri abitati, l’indice di abbandono oscilla tra il 2 e 8%».