Sarà stata l’atmosfera magica dello splendido Teatro Bibiena di Mantova, sta di fatto che già dalle prime fasi organizzative, il Concerto Lirico di Fine Anno organizzato da CereaBanca 1897, è sembrato a tutti un evento magico e da non perdere. Così domenica 29 dicembre, già 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, si era formata una silenziosa e paziente coda vanti all’ingresso di questo gioiello, conosciuto anche con il nome di Teatro Scientifico dell’Accademia, capolavoro tardo-barocco costruito tra il 1767 e il 1769 e da tutti considerato un gioiello settecentesco, realizzato su progetto di Antonio Galli Bibiena per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Fu inaugurato il 3 dicembre 1769 e di lì a poco, il 16 gennaio 1770 ospitò un memorabile concerto di Wolfgang Amadeus Mozart, allora quattordicenne.
Il concerto, organizzato e coordinato da CereaBanca 1897, ha visto sul palco alternarsi brani corali con arie e romanze cantate splendidamente da alcuni solisti come il soprano Maria Grazia Moratello ed il baritono Mirko Griggio mentre la possente e armoniosa voce del maestro Maurizio Saltarin, si è dovuta arrendere ad un imprevisto raffreddore ed abbassamento di voce che lo hanno costretto a dare forfait (anche se alla fine dello spettacolo ha donato ai presenti un duetto da “La Vedova allegra” con Maria Grazia Moratello). Virtuosi dello strumento sono stati poi il maestro Francesco Pomini sublime oboe nell’orchestra dell’Arena di Verona ed il maestro Antonio Camponogara che si è anche esibito in un paio di pezzi a quattro mani con il direttore del Coro il maestro Lucio Carpani. A coordinare la serata, accompagnando i brandi in un percorso storico-artistico, l’ottimo presentatore Daniele Nuovo.
Un concerto riuscitissimo, trasmesso in diretta sulle frequenze di Radio RCS, la cui qualità è stata sottolineata dai tanti applausi del pubblico e dalla richiesta di bis, ma anche dal saluto finale del presidente di CereaBanca 1897 il professor Luca Paolo Mastena che ha sottolineato la bravura degli artisti e la scelta di un repertorio prevalentemente italiano con opere di Verdi, Rossini, Donizetti, Marcello ma anche di Mozart, ospite a Mantova nel 1770.