«Non ci sono i soldi per il trasporto pubblico e Zaia per questo vuole chiudere le scuole e tornare alla didattica a distanza, ma buttiamo milioni nel Tav».
Lo denuncia il Comitato Cittadini contro il Tav, affermando: «In questi giorni stiamo assistendo al dibattito sull’affollamento dei mezzi pubblici e del conseguente aumento della possibilità di contagio al Covid. Rimaniamo stupefatti dal fatto che manchino i fondi per potenziare il trasporto pubblico o noleggiare gli autobus privati e ci chiediamo dove erano quando noi abbiamo denunciato che volere realizzare un’ opera come il Tav Brescia-Padova avrebbe portato via risorse alle vere necessità del trasporto pubblico».
«Con il solo costo di un chilometro di Tav, 70 milioni di euro in totale la tratta da Brescia a Padova, quanti nuovi autobus si possono comprare? – chiede il Comitato -. E con gli oltre 5 miliardi di euro che si possono risparmiare potenziando le linee ferroviarie esistenti così come faranno da Venezia a Trieste passando da una spesa prevista di 7,5 miliardi di euro a 1,8 miliardi con un risparmio di 5,7 miliardi pur mantenendo la stessa capacità trasportistica?».
«Se la soluzione è invece quella proposta dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia, di far rimanere a casa gli studenti perché così non riempiono i mezzi di trasporto siamo veramente messi male – conclude il Comitato No Tav -. Buttare miliardi in un’opera inutile come il Tav sì ma poi non ci sono pochi soldi per far sì che non si debba ricorrere alla formazione a distanza che per chi ha avuto modo di conoscerla nei mesi scorsi non è sicuramente all’ altezza delle lezioni in presenza».