Le storiche ”Officine Ferroviarie Veronesi” vicine al passaggio al Gruppo Pittini già proprietario dal 2015 delle “Acciaierie Verona” che sorgono a fianco. L’ultimo ok all’acquisto è stato dato ieri sera a Roma dal Mise, il Ministero dello sviluppo economico. Un passaggio necessario visto che le “Ofv“, anzi le “Nuove Ofv”, erano in amministrazione controllata. Per il Gruppo Pittini, che ha sede ad Osoppo (Udine), l’operazione apre a nuovi scenari industriali per quanto riguarda le Acciaierie Verona, che avranno così una grande area limitrofa in cui espandersi.
«Un esito positivo atteso da tempo – spiega Alessia Rotta, parlamentare del Pd che oggi ha dato la notizia del sì del ministero alla transazione – per il quale ringrazio il “Mise” e la sottosegretaria Bellanova che hanno ascoltato e compreso le sollecitazioni volte alla soluzione di un problema che pesava su tante famiglie che non ricevevano da luglio lo stipendio».
Grazie all’accordo raggiunto con il Gruppo Pittini, che prevede la presa in carico dei dipendenti, ci sarà un ritorno all’attività per le Nuove Officine Ferroviarie Veronesi che, in seguito alla crisi delle Ofv durante la gestione del Gruppo Biasi, dopo quattro anni di cassa integrazione e un periodo di inattività culminato con l’amministrazione straordinaria, nel maggio del 2016 erano passate di mano. Il commissario Giovanni Bertoni aveva, infatti, siglato la cessione al gruppo indiano Ruja, il cui presidente, Pawan Ruja, era stato poi arrestato a dicembre in India in seguito a una denuncia delle Ferrovie indiane con varie accuse, tra le quali truffa e distruzione di documenti.
Il Gruppo Pittini si è impegnato ad assumere i 7 dipendenti attuali delle “Nofv“ più gli altri 13 che erano previsti nel precedente accordo con il Gruppo Ruja mai rispettato. «Il Ministero ha autorizzato il commissario delle “Nofv”, Giovanni Bertoni, a chiudere la cessione dell’impresa al Gruppo Pittini e speriamo che tutto vada nel verso giusto come concordato da mesi con la multinazionale di Osoppo – dicono i sindacati veronesi Fim e Fiom -. Non solo Pittini si è impegnato a garantire quei 20 posti di lavoro, ma vi anche la permanenza come industriale di quell’importante aree di Verona, una delle poche non trasformate n commerciali. Cosa che porta a prevedere un futuro sviluppo delle Acciaierie con ricadute anche sul fronte occupazionale».