«Chiediamo al ministro Calenda di accettare l’offerta degli indiani di Ruja per salvare le storiche Officine ferroviarie veronesi dal fallimento». È una corsa contro il tempo quella dei sindacati veronesi per evitare la chiusura di una delle grandi imprese della città, con 126 operai in cassintegrazione: domani, infatti, è fissata l’udienza in Tribunale a Verona per decidere le sorti di “Ofv” che, se non vi saranno concrete possibilità di vendita, andrà a fallimento. E questo, dopo che il “Mise”, il Ministero per lo sviluppo economico, proprio ieri, mercoledì 25 maggio, ha risposto picche alla proposta di acquisto presentata dal gruppo indiano Ruya.
«Crediamo che se il Ministro concedesse un incontro al gruppo indiano questo possa essere un elemento oggettivo per rimandare l’udienza – scrivono Massimiliano Nobis della Fim-Cisl e Stefano Zantedeschi della Fiom Cgil -. L’offerta di acquisto del gruppo indiano è l’unica arrivata in questi tre anni veramente concreta, e crediamo che possa essere sufficiente per far ripartire le Ofv in questa prima fase. Il comparto del rotabile avrà forte impulso dall’assegnazione da parte di Trenitalia della costruzione di 300 treni regionali., che porteranno lavoro per l’intero settore almeno per i prossimi cinque anni».