Aperta ieri al Museo di Storia naturale di Verona la mostra “Bolca, nuovi eccezionali ritrovamenti”, nella quale si potranno ammirare fino al 24 ottobre, nell’atrio del Museo veronese, i più significativi esemplari recuperati durante i recenti scavi paleontologici,
La mostra, a cura di Roberto Zorzin e Leonardo Latella, dà simbolicamente il via alle giornate di approfondimento su Il patrimonio paleontologico della Val d’Alpone tra conservazione, valorizzazione e fruizione, con un ricco programma di interventi attesi per oggi, venerdì 24 settembre, al Museo dei Fossili di Bolca (nella foto) e domani, sabato 25 settembre, nella sala consiliare del Municipio di Roncà.
Il desiderio di realizzare una mostra con i più significativi esemplari recuperati durante i recenti scavi paleontologici, eseguiti presso i giacimenti della Pesciara di Bolca e del Monte Postale, ha lo scopo di far conoscere al grande pubblico l’eccezionale bellezza e il particolare pregio dei reperti che questi giacimenti conservano. Tra le meraviglie proposte al Museo di Storia Naturale, un fossile di pesce cartilagineo mai rinvenuto prima, eccezionalmente ben conservato e simile alle attuali razze, due pesci ossei di pregevole interesse, tra cui una Mene rhombea, icona dello stesso Museo, e una pianta acquatica col suo apparato radicale, tutti provenienti dalla Pesciara.
La mostra conferma e sostiene l’importanza dell’attività scientifica promossa dal Museo di Storia Naturale di Verona in collaborazione con alcune università italiane, specialmente dopo che i giacimenti fossiliferi di Bolca, insieme ad altre località paleontologiche della Val d’Alpone, sono stati inseriti nella Tentative List italiana, la lista dei siti candidati a diventare patrimonio dell’Unesco.