
«Chiederò lo stato di emergenza per quanto sta avvenendo nella terra dei Pfas». Lo annuncia la deputata del Movimento 5Stelle, Silvia Benedetti, che sabato 29 aprile darà vita ad «un’iniziativa per fornire un megafono al territorio e rilanciare l’attenzione su un problema gravissimo che continua a restare irrisolto», denuncia l’onorevole.
«Chiederò lo stato di emergenza per tutta l’area interessata dai Pfas», annuncia la deputata, che oltre un anno fa presentò alla Camera una proposta di legge per intervenire in modo deciso sulla questione dell’inquinamento causato da queste sostanze e colmare il vuoto legislativo esistente in materia.
«Tra l’inadempienza della Regione e quella del Ministero, che continuano a rimbalzarsi responsabilità reciproche, qui la popolazione continua ad essere esposta ai rischi per la salute oramai noti a tutti – dice Benedetti -. Mentre i monitoraggi faranno il proprio corso insieme ad ulteriori avanzamenti nella ricerca scientifica, non possiamo stare a guardare come nulla fosse. Va presa una iniziativa drastica e c’è bisogno che, o lo Stato o la Regione, se ne assumano l’onere».
«Alle 9,30 a Sarego andremo a trovare alcune tra le aziende agricole maggiormente coinvolte, ossia chi per via della contaminazione ha visto compromessa non solo la sicurezza per la salute, ma anche la principale fonte di sostentamento -spiega l’onorevole illustrando il programma della giornata -. Alle 12.00 ci sposteremo a Cologna Veneta dove l’Arica s’immette sul Fratta, in uno dei luoghi simbolo dell’impatto dell’uomo sulle risorse naturali di questo territorio e da lì lanceremo la nostra richiesta al Governo di dichiarare per questa terra lo “stato di emergenza».
La giornata si concluderà nel pomeriggio a Lonigo con un incontro con il comitato delle mamme della zona.” Aggiunge la deputata.
«L’impegno del Movimento Cinque Stelle su questa causa – conclude Benedetti – continuerà ad essere totale, quanto fatto attraverso l’uso delle sostanze perfluoralchiliche è un attentato a questo territorio, alla salute della sua gente e al valore delle sue ricchezze. Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per far sì che vengano presi dei provvedimenti seri e radicali per impedire altri sversamenti e affinché a pagare sia chi ha consentito e compiuto tutto ciò, non i cittadini».