Sciopero di otto ore oggi delle lavoratrici in appalto allo stabilimento Spreafico di Povegliano Veronese. Nell’ambito dell’ennesimo cambio appalto allo stabilimento Spreafico di Povegliano Veronese (lavorazione di frutti di bosco e frutta secca) si vorrebbe imporre alle lavoratrici e ai lavoratori uno svantaggioso cambio di contratto: da ortofrutticoli e agrumari a multiservizi, con implicazioni negative in termini di salario e, soprattutto, di flessibilità. L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori ha pertanto approvato un pacchetto di iniziative di protesta contro questa proposta unilaterale, ritenuta inaccettabile, che comincerà oggi, giovedì 6 aprile, con uno sciopero di 8 ore e presidio davanti ai cancelli dello stabilimento.
L’azienda occupa una cinquantina di lavoratori, dei quali soltanto 15, per lo più personale amministrativo e di coordinamento, alle dirette dipendenze di Spreafico, colosso della lavorazione e commercializzazione della frutta fresca. Il resto, 35-40 lavoratori a seconda della stagione, al 90% donne e al 90% di origine straniera con prevalenza dall’est europeo, sono dipendenti della cooperativa di turno che si aggiudica l’appalto per il magazzino e le linee di lavorazione (cernita) della frutta. Quello di Povegliano non è il magazzino più grande del gruppo ma è quello che svolge la lavorazione più delicata sui frutti di bosco.
«L’insostenibile turnover con cui gli appalti si avvicendano è da anni uno dei principali temi di trattativa sindacale con la titolare Spreafico. Negli ultimi due anni e mezzo si sono susseguite ben quattro cooperative che puntualmente hanno abbandonato anzitempo a causa della scarsa marginalità sui chilogrammi di lavorato riconosciuta dalla committenza.
L’ultima entrata, la San Martino Service di Piacenza, che sostituisce la Ant di Bergamo, durata otto-nove mesi che a sua volta sostituiva la Fabbro, rimasta per appena tre mesi, ha posto come condizione il cambio dell’inquadramento contrattuale per tutti i lavoratori di linea e di magazzino – spiegano i sindacalisti Samba Sarr, della Flai Cgil Verona, e Mariapia Mazzasette (nella foto), segretaria generale della Flai Cgil Verona -. Si tratta di una richiesta già fatta in passato e già respinta, contro la quale continueremo ad opporci perché è inaccettabile l’idea di far pagare a lavoratrici e lavoratori i problemi di marginalità delle imprese in appalto. Nella giornata di domani potrebbero quindi verificarsi criticità nelle consegne dirette ai supermercati e nella continuità delle lavorazioni».