Presentato oggi a Porta Palio, a Verona, il quarto volume della collana “Un parco da vivere” che illustra e approfondisce la storia delle porte di Verona, il cui ricavato (derivante dalle donazioni dei lettori interessati) andrà a finanziare il restauro della Batteria di scarpa di San Zeno in Monte.
Ad illustrare la pubblicazione sono stati il presidente di Legambiente Verona, Lorenzo Albi, il presidente di Amia, Andrea Miglioranzi, il presidente della Società di Mutuo Soccorso Porta Palio, Franco Olivieri, l’ex presidente del CSV Elisabetta Bonagiunti e l’autore del libro Albino Perolo.
«La collaborazione fra Amia e Legambiente si consolida sempre di più – ha dichiarato Miglioranzi – e infatti sono molto contento di avere condiviso e supportato la stampa di quest’opera che si intitola “Porte pusterle e sortite nelle mura di Verona” ed è dedicata alla memoria di Carlo Furlan, uno dei protagonisti più amati e riconosciuti nel mondo del volontariato e di Legambiente. Anche questo libro è stato realizzato con il contributo di diverse associazioni di volontariato presenti sul nostro territorio, che non solo hanno reperito il materiale d’archivio e fotografico, ma che contribuiscono soprattutto all’attività di pulizia, manutenzione, gestione e accessibilità di questo straordinario panorama di bastioni, cortine, porte e forti che fanno parte del sistema fortificatorio della nostra città».
«Con il volontariato si può fare tutto – ha detto Perolo – basta dotarsi di pazienza e perseveranza. Difatti attraverso questi testi vogliamo far conoscere la storia a tutti quei veronesi che guardano la propria città solo esteriormente e non conoscono la grandezza e la bellezza del suo passato e l’antico splendore dei suoi monumenti».
«Effettivamente queste pubblicazioni – ha sottolineato Albi – molto spesso sono sconosciute alla maggioranza dei cittadini veronesi o passano in sordina vicino ad altri libri, ma la spinta propulsiva di Legambiente, ormai da un ventennio è proprio la valorizzazione e la conoscenza storica dell’ambiente e del territorio veronese attraverso questi preziosi documenti che oltretutto sono necessari per un eventuale e auspicabile piano di gestione per la valorizzazione dei nostri monumenti».