I Tosiani nelle liste di Forza Italia in Veneto ed in particolare a Verona. È la sorpresa di queste ore nella corsa alle Regionali in Veneto: il ritorno sulla scena di Flavio Tosi, anche stavolta nel ruolo di “quarta gamba” della coalizione Lega-FdI-Fi che sosterrà la ricandidatura a governatore di Luca Zaia. Un Tosi ringalluzzito, che ha anche annunciato che il 20 settembre a Villa Sigurtà con rito cvile, a 51 anni, si sposerà per la seconda volta: impalmerà l’ex onorevole Patrizia Bisinella, 50 anni, da sei sua compagna di vita, anche lei con alle spalle un precedente matrimonio. Poi, lunedì 21 settembre, gli sposi avranno tempo per votare.
L’ex sindaco di Verona ed ex astro nascente del Carroccio (prima dello scontro con Salvini per la segreteria del partito) ha siglato mercoledì sera a Roma un patto direttamente con Silvio Berlusconi. Un accordo che prevede l’entrata nelle liste di Forza Italia in Veneto di esponenti del gruppo che fa capo ancora all’ex primo cittadino di Verona. Uno su tutti: Alberto Bozza, 42 anni, consigliere comunale per la Lista Tosi a Verona e soprattutto braccio destro dell’ex sindaco nel movimento. Un tandem Fi-Tosiani che potrebbe essere strategico per entrambi: Forza Italia per cercare di aumentare le percentuali (a Verona è data al 3-3,5%, con Tosi arriverebbe al 4-4,5%) e quindi puntare al consigliere regionale; Tosi per rilanciarsi nell’agone politico in vista, prima di tutto, delle prossime amministrative a Verona dove, tolto l’attuale sindaco Federico Sboarina, non è che il centrodestra possa esprimere chissà quali nomi.
Tutto questo a pochi giorni dalla presentazione delle liste (da consegnare sabato in Tribunale) e con il centrodestra veneto che solo alla fine della scorsa settimana ha ritrovato l’unità, dopo mesi di frizioni, scontri, sgambetti che hanno visto la politica veronese protagonista (vedi vicenda Agsm). Un’unità firmata, però, dai leader Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, che arriva sempre dall’alto, dai vertici nazionali dei partiti, mentre a livello locale i mal di pancia restano, in particolare nel veronese dove il confronto Lega-Fratelli d’Italia si è riflesso per ora nell’impasse del Comune capoluogo dove le nomine per il rinnovo delle presidenze di diverse municipalizzate ed il rimpasto in giunta chiesto dalla Lega resta al palo e slitterà a dopo le Regionali. Ma non solo, in questi mesi c’è stato il confronto sui sindaci con diversi amministratori presentatisi come civici che hanno indossato la casacca o di FdI o della Lega. Per esempio a Bovolone, il primo cittadino Emilietto Mirandola è entrato in FdI. La Lega ha risposto “acquisendo” a Legnago i due assessori che non erano del Carroccio, creando cosi una giunta monocolore sulla quale FdI ha chiesto «spiegazioni».
In questo panorama, ora, si innesta anche la figura “pesante” di Tosi, che sicuramente fatica a digerire non solo una parte della Lega veronese, ma anche del centrodestra, a partire dalle civiche dell’attuale sindaco Sboarina che hanno i tosiani all’opposizione e che con il suo predecessore (ne era stato il vicesindaco) negli ultimi mesi ha scambiato colpi su diversi temi: dalla mancata operazione Agsm-Aim-A2A, al futuro della Fiera, al progetto del nuovo filobus.
«I Tosiani con Fi? Può essere, è una scelta strategica per Tosi, per non scomparire – dice caustico il segretario provinciale del Carroccio veronese, Nicolò Zavarise -. Le nostre liste sono pronte, compresi i nomi di chi entrerà nella lista Zaia ed in quella degli amministratori. Non so quelle degli altri partiti della coalizione».
«Sì, confermo che esiste questo accordo siglato a livello nazionale e che non riguarda solo Verona dove per i tosiani il candidato possibile nella lista di Forza Italia è Alberto Bozza, ma tutta la Regione. Quindi anche la possibilità di tosiani candidati nelle liste azzurre a Vicenza, Padova, Rovigo, Treviso e Venezia – ammette Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova, segretario provinciale dei Berlusconiani e candidato pure lui al consiglio regionale -. Poi, come dice Trapattoni, non dire gatto finché non ce l’hai nel sacco. Le liste vanno presentate sabato e fino ad allora tutto può accadere».
Massimo Rossignati