Nuova spaccatura all’interno della Lega Nord legnaghese. Dopo la fuoriuscita di coloro che hanno preferito seguire il sindaco di Verona, Flavio Tosi, nella sua nuova avventura (dal presidente di Sive Marco Pavan, all’ex consigliere comunale Paolo Castagna, passando per il leghista più votato nelle ultime Comunali, Luca De Gani, coordinati dall’imprenditrice Sara Cona, già membro della Commissione Pari Opportunità), ecco aprirsi anche un fronte in seno alla sezione, che va ad incrinare il supposto monolite aggregatosi intorno al segretario locale, Luciano Giarola. Il quale, qualche settimana fa, aveva sbandierato la scelta all’unanimità, per il Carroccio legnaghese, di appoggiare la candidatura di Luca Coletto, assessore regionale uscente alla Sanità.
Ma ora spunta un’eccezione importante: l’ex assessore comunale Maurizio De Lorenzi, segretario di Circoscrizione del movimento, ha infatti lanciato pubblicamente la volata al vice presidente della Provincia di Verona, Gualtiero Mazzi. «Abbiamo deciso di appoggiare Gualtiero Mazzi – ha spiegato De Lorenzi nella conferenza stampa tenutasi sabato 9 maggio proprio a Legnago – perché è una persona come noi, che incarna la Lega, quella della gente, con la gente, tra la gente».
Con lui, oltre ovviamente a Mazzi, c’erano l’ex sindaco di Nogara, Simone Falco, suo vice in Circoscrizione, a Marina Meletti, già assessore a Roverchiara, e poi candidata sindaco ad Angiari. Il progetto di questa “corrente”, come spiegato dalla stessa Meletti, è quella di creare «una rete sul territorio», concetto ribadito poi anche da De Lorenzi. Il quale si è detto impegnato nella ricostruzione delle varie sezioni della Bassa dopo lo strappo “tosiano”, spiegando che a supporto di Mazzi ci sono le sezioni, o ex sezioni di Minerbe, Terrazzo, Bonavigo, Castagnaro e Villa Bartolomea, cui si aggiungono gruppi di militanti di Angiari e Boschi.
A risaltare è soprattutto la scelta di Villa Bartolomea, la cui sezione è guidata dal locale vice sindaco Mirko Bertoldo; l’interessato era addirittura dato in transito alle truppe tosiane, con relativo appoggio alla candidatura del consigliere regionale uscente Andrea Bassi. Alla fine ha scelto di rimanere nella Lega, superando il travaglio che aveva pubblicamente espresso nel momento dello strappo definitivo tra Tosi e Matteo Salvini. (F.Z.)