«Zaia ha parlato della vicinanza della politica nei confronti dei cittadini – dice Berti – bene, i cittadini siamo noi e ora siamo qui. Sta a loro decidere se vogliono una mano tesa, le barricate o un Vietnam. Ma già il primo giorno abbiamo trovato atteggiamenti e situazioni che sapevamo di poter trovare, come la nomina a segretario di un consigliere regionale che era impegnato in una crociera».
Parola di Jacopo Berti, capogruppo in pectore del Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale veneto, che stamani ha parlato per la prima volta nell’aula consiliare di Palazzo Ferro Fini: «Siamo pronti a fare un Vietnam di quest’aula – ribadisce il consigliere del Movimento – ma quando ci sarà da portare avanti le esigenze dei cittadini allora saremo pronti a discutere, vogliamo essere una forza di controllo e di proposta».
Durante il discorso Berti ha rilanciato i temi portanti del programma del Movimento, dall’anticorruzione al reddito di cittadinanza, passando per il taglio dei costi della politica.
«Ma attezione – avverte il capogruppo – se ci troveremo di fronte a sorprese ci barricheremo, non molleremo un centimetro. Saremo duri, ma leali. Mai nemici, ma avversari. Sapremo duellare o creare accordi, ma non scenderemo mai a compromessi. Chiediamo solo che vengano rispettate le regole. Fino a tre mesi fa non eravamo nessuno – conclude Berti – e ora siamo qui. Per questo motivo non abbiamo paura di morire politicamente, se questo sarà necessario».