Il Movimento 5 Stelle veneto ha depositato ieri la mozione per fare ricorso alla Corte Costituzionale contro il ddl scuola.
«Il MoVimento 5 Stelle ha fin dall’inizio contrastato con forza il disegno di legge denominato “La Buona Scuola”, dando voce all’intero mondo della scuola che ha manifestato (e tutt’ora continua a farlo) la propria contrarietà a questa legge, che a nostro avviso presenta anche dei profili d’incostituzionalità – dicono i consiglieri regionali pentastellati guidati da Jacopo Berti -.
Come Regione possiamo fare ricorso alla Corte Costituzionale. Siamo la prima forza politica a farlo, confermando la nostra vicinanza al mondo della scuola. I nostri colleghi in Parlamento ci danno tutto il loro supporto, senza di loro non avremmo potuto farlo».
Il capogruppo Berti, padrino dell’iniziativa, commenta: «Le istituzioni sono ad un passo dalla pausa estiva e il 13 settembre sarebbe scaduto il termine per presentare i ricorsi. Se non fosse stato per noi, questa riforma contestata dal mondo della scuola sarebbe andata in porto senza ostacoli. Noi possiamo guardare in faccia degli insegnanti e i genitori degli alunni, con coerenza, e dirgli: “ce l’abbiamo messa tutta”».
Il Capogruppo Berti si rivolge ai partiti: «La maggioranza si è espressa, come noi, contro questa riforma. Confidiamo nel loro appoggio. È un’occasione per il Veneto. L’Italia ha bisogno di noi».
Entrando nel dettaglio della mozione, i 5 stelle spiegano: «Nella mozione sono indicati tre profili di incostituzionalità, contenuti all’interno della legge 107, che le Regioni possono impugnare ricorrendo alla Corte Costituzionale. In particolare, si fa riferimento alla chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, all’alternanza scuola lavoro e all’autonomia degli organi collegiali rispetto al dirigente scolastico».