26 C
Verona
28 Maggio 2023
Basso Veronese Economia Economia In evidenza ultimaora

Risicoltura, rese ottime e prezzi soddisfacenti secondo Cia e Confagricotura

Ottime rese e prezzi più che soddisfacenti. I risicoltori veronesi chiudono un’annata ottima sotto tutti i punti di vista, confermando non solo il primato in Veneto come quantità (2.000 ettari seminati contro i 700 di Rovigo), ma portando a casa anche una qualità eccelsa sia del Vialone Nano che del Carnaroli. A sottolinearlo sono le associazioni di categoria Cia-Agricoltori Italiani e Confagricoltura che parlano di «migliore stagione degli ultimi dieci anni».

«L’annata è stata buona, grazie a un andamento climatico stagionale favorevole – sottolinea Flavio Tiziani, produttore di riso e nel direttivo provinciale di Cia-Agricoltori Italiani -. Le colture, anche dal punto di vista fitosanitario, non hanno registrato particolari criticità. Pertanto, nonostante le semine siano state del 25% in meno tra Vialone nano e Carnaroli, la resa è stata migliore di circa due punti rispetto al 2018, vale a dire tra i 58 e i 60 quintali all’ettaro. Anche come prezzi siamo a circa 5 euro in più rispetto allo scorso anno, cioè probabilmente anche tra i 57 e i 58 euro a quintale. Ad avvantaggiarci è anche il difficile andamento di regioni limitrofe, come la Lombardia e il Piemonte, che hanno visto parte delle coltivazioni compromesse dalle piogge di novembre. Noi, fortunatamente, a metà novembre avevamo già concluso la raccolta e perciò non abbiamo riportato danni».

«Il maggio molto piovoso aveva causato un ritardo nelle semine e ci aveva impensierito – dice Romualdo Caifa, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Verona -. Poi invece la stagione ha preso una piega positiva. Il riso ha fatto la spiga a fine luglio, in un periodo in cui non c’era eccessivamente caldo, favorendo un raccolto abbondante come produzione, con una resa ottima che è andata dal 55 al 60%. Anche la qualità è stata eccellente, perché il riso non ha presentato macchiature e impurità, risultando molto sano. Un’annata più unica che rara, anche perché l’anno scorso il Vialone Nano valeva da 43 a 48 euro al quintale, mentre ora siamo tra i 53 e i 58. Certo, è solo l’inizio e le quotazioni possono variare, ma come partenza non è niente male. Possiamo dire senza alcun dubbio che perlomeno non abbiamo lavorato sottocosto».

Nel Veronese la produzione di Vialone Nano è attorno all’80-85%, seguita da Carnaroli (10%) e altri risi. “Il Vialone Nano resta il nostro prodotto di nicchia, che si vende soprattutto a livello locale – sottolinea Caifa -, mentre il Carnaroli non è stato finora adeguatamente valorizzato. Ora, con l’aggiunta del termine “classico”, si riuscirà probabilmente a dargli una spinta in più. Per noi è importante tenere sempre in alto la qualità: in Italia come numeri siamo piccoli, ma siamo grandi per il valore che siamo riusciti a dare alla nostra produzione: siamo i primi ad avere avuto l’igp, abbiamo la fiera del riso più grande d’Italia e una strada del riso che tanti altri nemmeno possono permettersi di sognare».

In Veneto, secondo i dati di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a riso nel 2018 è scesa a circa 3.250 ettari (4% rispetto al 2017): il 90% degli investimenti si concentra nelle province di Verona, che si conferma la prima per investimenti a livello regionale (2.200 ettari, -2,7%) e Rovigo (720 ettari, -6,8%).

Condividi con:

Articoli Correlati

Legnago, attivate dal Comune dieci postazioni di ricarica per auto elettriche

massimo

Cerea, il presidente della Camera Fontana non sarà ad Alterfestival per impegni istituzionali

massimo

Cerea, opposizione all’attacco sui 60 mila euro all’AlterFestival: «E aumentano le rette dell’asilo»

massimo

Verona, tavola rotonda su “Sviluppo e sostenibilità demografica” all’Università

massimo

Bovolone, incetta di medaglie ai campionati regionali di ginnastica ritmica per le atlete dell’asd La Perla

massimo

San Bonifacio, vinti 100 mila euro al 10eLotto

massimo