È accaduto tutto martedì sera, quando da Roveré Veronese è giunta ai Carabinieri di Verona una telefonata di una ragazza che dava l’allarme su un’autovettura sospetta, una Fiat Punto, che aveva appena imboccato una via a vicolo cieco dove erano scesi tre uomini che si erano diretti verso una villetta che di solito viene occupata dal proprietario solo il fine settimana. Mantenendosi in contatto con le forze dell’ordine la giovane descriveva tutti i movimenti dell’auto e degli individui, riferendo che il conducente, dopo aver scaricato i suoi amici, si spostava parcheggiandosi con tutta disinvoltura poco più avanti in una zona buia e defilata.
Subito, una pattuglia del Nucleo radiomobile si è precipitata a Roverè nella frazione di San Rocco dove si trovava la ragazza che, intanto, notava, mentre era ancora in contatto telefonico con il 112, che i tre uomini risalivano a bordo del mezzo e tutti si allontanavano dal posto. L’auto dei malviventi, però veniva avvistata qualche istante dopo dalla pattuglia dell’Arma di Grezzana, inviata sul posto dalla centrale di Verona, che iniziava a seguirla con i lampeggianti spenti per non farsi notare. Dopo qualche istante, arrivava nella zona anche la pattuglia radiomobile che si posizionava al centro della strada principale al fine di bloccare l’auto dei ladri.
Il malvivente alla guida, appena resosi conto della presenza delle pattuglie sia dietro che davanti, imboccava la via laterale sinistra che porta a San Nauro di Saline, iniziando così a procedere per le vie strette e buie a fortissima velocità, sotto la piogga, al fine di far perdere le proprie tracce. Inseguita sia dalla pattuglia di Grezzana che dall’equipaggio del radiomobile, ad un certo punto l’auto dei banditi imboccava una strada senza uscita che portava sul ruscello di una valle interna, dove il conducente della Fiat Punto perdeva il controllo del mezzo scivolando in una curva a gomito in un burrone, rovinando per circa una cinquantina di metri tra alberi, muretti e sterpaglie varie. E terminando la propria corsa sulla stessa stradina, un paio di tornanti più sotto.
Lì, i Carabinieri vedevano sbalzare fuori dall’abitacolo quattro persone che subito si perdevano tra i folti cespugli del bosco, ed iniziavano a rincorrerli. Finché sono riusciti ad individuare due malviventi ed a cercare di bloccarli: uno però si tuffava letteralmente in un burrone profondo circa 70/80 metri, rotolando fino a raggiungere la valle, mentre il conducente del veicolo veniva afferrato e, dopo una ennesima breve colluttazione, veniva arrestato.
Le altre due pattuglie dei Carabinieri nel frattempo, circondavano la valle per cercare di bloccare i fuggitivi. Inoltre, chiedevano l’intervento di due squadre dei vigili del fuoco che, con l’equipaggiamento previsto, hanno scandagliato tutta la zona interessa senza pero rintracciare nessuno, anche per il timore che il fuggitivo catapultatosi nel dirupo fosse rimasto ferito. Le ricerche si sono protratte fino alle prime ore del pomeriggio del giorno dopo, dando, purtroppo, esito negativo.
I militari, intanto, si recavano nell’abitazione luogo di furto, constatando che la porta d’ingresso e gli infissi delle finestre della taverna erano sporchi della stessa vernice arancione del piede di porco con cui erano stati scassinati, arnese che l’arrestato, un albanese classe 91, aveva lanciato poco prima contro di loro. A bordo del veicolo rinvenuto, oltre altri oggetti atti allo scasso, sono state trovate diverse bottiglie di vino e liquore nonché un’ aspirapolvere, tutto di proprietà del proprietario dell’abitazione.
al fine di garantire tutte le fonti di prova sulle indagini in corso, il materiale è stato posto sotto sequestro.
la refurtiva, è stata invece restituita al proprietario.