Il Comando Provinciale di Verona della Guardia di Finanza ha concluso nei giorni scorsi un’articolata attività di indagine, principalmente orientata al contrasto al lavoro nero ed irregolare, dalle quali sono scaturite ulteriori violazioni nel comparto delle frodi nel settore alimentare e della normativa sanitaria e di prevenzione incendi. L’operazione si è conclusa con il sequestro di oltre 15 quintali di tofu, di 76 kg. di conservante E202 “sorbato di potassio”, di un opificio di circa 1700 mq., nonché di un impianto abusivo di scarico industriale.
Le Fiamme Gialle, durante normali controlli, hanno individuato un opificio, gestito da un cittadino cinese a San Bonifacio, che operava in condizioni igieniche precarie e in totale assenza del rispetto delle norme di sicurezza. All’interno dell’attività, che produceva prodotti alimentari, in particolare pasta, i Finanzieri della Tenenza di Soave hanno individuato sei lavoratori di cui due completamente “in nero”, intenti alla preparazione e confezionamento di prodotti a base di farina di soia e di tofu nella totale inosservanza delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza sul lavoro.
Nei locali destinati alla lavorazione, privi tra l’altro dei dispositivi di sicurezza previsti dalla normativa vigente, sono stati ritrovati detersivi, accanto alle farine e ai prodotti finiti, confezioni di soda caustica, scarti di lavorazione e numerosi fusti di oli esausti. La ricognizione dei locali ha consentito ali agenti di rinvenire diverse confezioni di “sorbato di potassio”, conservante utilizzato nella produzione di tofu. Tale additivo non risultava presente né sulle etichette delle confezioni giacenti in magazzino né su quelle pronte per l’immissione in consumo.
Duranti i sopralluoghi effettuati all’esterno del capannone, i Finanzieri hanno anche accertato la presenza di una vasca di raccolta degli scarti della lavorazione e delle acque reflue industriali derivanti dalla preparazione dei prodotti alimentari, che scaricava direttamente nell’ambiente circostante, inquinando le acque dei fossati limitrofi.
Il titolare della ditta è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di frode nell’esercizio del commercio, della violazione alla disciplina igienica della produzione e vendita di sostanze alimentari, nonché alle norme in materia di sicurezza ambientale e l’attività è stata immediatamente sospesa.
È stato avviato, inoltre, un controllo fiscale al fine di contestare la presenza dei due lavoratori in “nero” e di altre violazioni di natura tributaria.