L’appuntamento con la “Pastasciutta antifascista” in Valpolicella è diventato da anni un momento irrinunciabile di memoria collettiva. Che si ripeterà sabato 23 luglio dalle 18,30 come sempre nella piazza antistante alla pieve di San Giorgio Ingannapoltron, frazione di Sant’Ambrogio di Valpolicella, in coincidenza con tante altre piazze d’Italia che celebrano la “Pastasciutta antifascista” nel ricordo del sacrificio dei sette fratelli Cervi, uccisi dai Repubblichini fascisti.
I Cervi, alla notizia della caduta del Fascismo, il 25 luglio del 1943, per festeggiare la fine della guerra e della dittatura fascista, decisero con il padre Alcide e la madre Genoveffa, assieme ad altre famiglie, di offrire a tutti nella piazza del loro paese, Campegine, in provincia di Reggio Emilia, una pastasciutta per celebrare, come disse papà Cervi, «il più bel funerale del Fascismo».
La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Quel 25 luglio, però, alla notizia che il Duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare. Qualche mese dopo Mussolini sarebbe ritornato a capo della Repubblica di Salò e qualche mese dopo ancora i sette fratelli Cervi sarebbero stati uccisi dai fucili dei fascisti repubblichini.
Ogni anno a Casa Cervi, a Gattatico (Re), oggi sede del museo dedicato alla storia di questa famiglia esemplare, si rivive la festa. La famiglia Cervi, una famiglia di contadini all’avanguardia, è la rappresentazione più alta di ciò che significa passione, partecipazione, solidarietà, rispetto umano, impegno per la giustizia, la libertà e la democrazia. Oggi più che mai c’è bisogno di recuperare “questo umanesimo di razza contadina” ed anche da San Giorgio, in rete con l’Istituto Cervi, e altre 24 località Italiane, partirò un abbraccio simbolico per condividere gli ideali di questa festa, perché senza memoria non c’è futuro e senza condivisione non c’è rispetto civile.
Il programma prevede alle 18,30 la presentazione a cura di Giambattista Polo collaboratore dell’istituto Cervi del libro di Simone Fiorio “Donato e i segreti di Giazza “; con presente l’autore. Fiorio, 37 anni, insegnante, appassionato di cultura e storia cimbre, scrive per la rivista “Cimbri/Tzimbar” del Curatorium Cimbricum Veronense.
Alle 19,30 l’inizio delle proiezioni continuative del video di sette minuti dell’installazione “Quadrisfera” di Casa Cervi. Alle 20 inizio della distribuzione gratuita della pastasciutta (fino ad esaurimento scorte) preceduta da bruschette a base dei prodotti e derivati delle olive della Valpolicella. Alle 21 concerto del complesso musicale i “Nuju”.
Organizzano l’iniziativa l’Istituto Alcide Cervi; Confederazione italiana agricoltori, Cooperativa la Proletaria ANPI; Istituto veronese per la resistenza; “POG”; Circolo di Verona Celia Sanchez Manduley.