L’accusa è da brividi ed è arrivata 22 anni dopo il terribile delitto che a San Bonifacio vide vittima Maria Armando, all’epoca infermiera 42 enne, uccisa con 21 coltellate e seviziata con il manico di una scopa, il 23 febbraio 1994 nella sua casa del quartiere Praissola. Ad ammazzare la donna sarebbero state le due figlie, assieme all’allora fidanzato e ad un’amica.
Ieri, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona, Guido Taramelli, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giulia Labia, rinviando a giudizio le due figlie della donna, Katia e Cristina Montanaro, l’ex fidanzato di quest’ultima, Salvador Veraci, ed un amica delle due donne all’epoca dei fatti, Marika Cozzula. Per tutti l’accusa è omicidio premeditato in concorso. Per lo stesso reato è già stata condannata all’ergastolo pochi mesi fa la padovana Alessandra Cusin.