Ieri, lunedì 11 maggio ha riaperto a San Bonifacio il refettorio di “Mamma Anna”; il servizio, ideato nel settembre del 2013 dall’imprenditore alberghiero Fulvio Soave. Il refettorio riparte grazie alla collaborazione con il Comune, la parrocchia e la Caritas di San Bonifacio che si sono messi al fianco dell’associazione Mamma Anna per poter garantire in sicurezza, anche nell’emergenza Coronavirus, una risposta a chi è in situazione di bisogno.
«La capienza è scesa notevolmente, perchè i tavoli dove sedevano otto persone saranno invece occupati solo da due ospiti – commenta Soave -, e in contemporanea pranzeranno solo 14 persone». Per rispettare le norme anti Covid, lungo una parete della Casa della Giovane, struttura da sette anni messa a disposizione dalla parrocchia grazie a don Stefano Giacometti, è stata realizzata l’area di attesa con postazioni distanziate e transenne che isolano la zona di entrata. A disporla ci ha pensato il Comune, con la collaborazione della locale Associazione nazionale Carabinieri per regolamentare gli accessi e, probabilmente, anche per misurare la temperatura.
«Si entra uno per volta, si procede all’igienizzazione delle mani e ci si accomoda al tavolo dove si viene raggiunti da un volontario con il vassoio». spiega Soave. Una volta concluso il pranzo, lo stesso volontario recupera il vassoio per permettere ai volontari della Caritas, guidata da Alberto Mosele, di igienizzare il posto e prepararlo ad un nuovo ospite.(S.B.)