La conferma l’ha avuta ieri sera in Prefettura il vicesindaco di Sanguinetto, Valentino Rossignoli: «Arriveranno in paese a breve, forse già domani o al massimo tra una decina di giorni, 35 profughi che saranno ospitati nell’hotel Paradise. La conferma l’ho avuta dal viceprefetto di Verona, Alessandro Tortorella, che mi ha spiegato come l’hotel sia stato affittato da una cooperativa di Modena, “L’angolo”. La prefettura ha già visionato l’albergo considerandolo idoneo ed ora sta facendo le verifiche sulla cooperativa. Se questa risulterà a posto gli ospiti, tutti richiedenti asilo scappati dalla Siria come dall’Iraq o dalla Somalia e Nigeria, potranno arrivare in paese anche domani. Se la cooperativa non fosse in ordine, la prefettura chiederà ad un’altra associazione di farsene carico e quindi tutto potrebbe slittare di qualche giorno. Una cosa è certa, i 35 profughi arriveranno all’hotel ed il Comune non può farci niente».
È questo quello che più fa arrabbiare il vicesindaco Rossignoli, il fatto che in tutto ciò l’amministrazione comunale è tagliata fuori, visto che alla fine tutto si decide con il bando emesso dalla Prefettura al quale privati e associazioni possono rispondere per mettere a disposizione il loro sito.
«Chiederemo naturalmente maggiori controlli ed un aumento dell’organico della stazione locale dei carabinieri – dice Rossignoli -. Sanguinetto ha già oggi i suoi problemi con l’emigrazione, non vorremmo diventasse ancora più ingestibile».
Ma quei 35 richiedenti asilo, la maggior parte persone che scappano da guerre e carestie, molti dei quali sono anche cristiani come la maggior parte dei nigeriani ed anche diversi siriani, in un paese di 4200 abitanti recando poi tanto disturbo? Il guaio, in questo caso, infatti, è anche un altro: l’hotel Paradise che li ospiterà sorge proprio a fianco del ristorante “Ilva” che è di proprietà del papà del sindaco di Sanguinetto, Alessandro Braga. «Rischiamo di compromettere l’ennesima attività economica del paese – afferma ancora Rossignoli -. Ed in quel ristorante lavorano una decina di persone che, quando ci sono banchetti di nozze o altro, arrivano anche a superare le venti. Si questo si dovrebbe tener conto prima di fare certe scelte».