Sanità, ampia adesione allo sciopero indetto oggi dai sindacati Confederali in tutti gli ospedali privati del Veneto, da Negrar a Peschiera. Chiuse sale operatorie, accettazioni e diagnostiche in tutte le strutture private del Veneto con Cgil, Cisl e Uil che hanno annunciato che «la mobilitazione continuerà fino a quando Aris ed Aiop firmeranno il rinnovo del contratto nazionale».
Quello di oggi è stato il primo giorno di quella che potrebbe essere una lunga serie di scioperi. A indirlo, in tutte le strutture della sanità privata accreditata del Veneto, le segreterie della sanità dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, con presidi davanti all’Ospedale Sacro Cuore di Negrar, la Casa di Cura Pederzoli di Peschiera, la Casa di Cura Villa Garda, la Casa di Cura Villa Santa Giuliana di Verona, la Casa di Cura Villa Santa Chiara di Verona, il Centro Riabilitativo Veronese, la Clinica San Francesco di Verona.
«Nel settore della sanità privata stiamo vivendo una situazione paradossale con il contratto nazionale fermo a 12 anni fa e con il tavolo che, a febbraio, è saltato dopo un anno di trattative – spiegano Sonia Todesco (Cgil), Stefano Salaorni (Cisl) e Antonio Imbriani (Uil) -. Gli imprenditori privati non sono disponibili a rinnovare il contratto nazionale di lavoro perché ritengono che le risorse debbano essere messe integralmente dallo Stato e dalle Regioni come fatto per i dipendenti della sanità pubblica. Ne abbiamo viste e sentite tante in questi anni ma è francamente originale che aziende private che registrano profitti significativi, grazie alle convenzioni con le quali operano in un mercato protetto, reclamino soldi da Stato e Regioni minacciando, diversamente, di non procedere al rinnovo del contratto».