
La proprietà intellettuale e l’innovazione tra vino e vigneti saranno al centro della 13^ giornata internazionale “Women in Intellectual Property Networking event”, l’appuntamento in programma il 4 aprile in contemporanea in tutto il mondo e che quest’anno approda per la prima volta in Valpolicella al Consorzio di Tutela (ore 16,30 a Villa Brenzoni-Bassani a Sant’Ambrogio di Valpolicella).
Organizzato e promosso nel nostro Paese da Società Italiana Brevetti (SIB) in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Valpolicella relativamente al debutto della tappa veronese, “Women in Intellectual Property Networking” vedrà confrontarsi sul tema dell’innovazione un parterre tutto femminile, donne professioniste nel settore vinicolo e della proprietà intellettuale. Tra queste: Marta Manfrin (Consulente Europeo in Brevetti – Società Italiana Brevetti); Olga Bussinello (Direttore del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella); Annarita Nicoletto (Consulente legale esperta di diritto vitivinicolo e sommelier ASSP Zurigo); Elena Zeni (Amministratrice Cantine fratelli Zeni); Roberta Urso (Cantine Settesoli) e Chiara Lungarotti (Amministratore delegato della Lungarotti Soc. Agricola a r.l.) con la partecipazione di Rosita Pepe, avvocato dell’Associazione Viva Lab.
Il commercio globale di beni contraffatti, oggi, vale oltre 430 miliardi di euro all’anno, pari al 2,5% delle importazioni in tutto il mondo. È di 35,6 miliardi di euro, invece, il valore del commercio mondiale di prodotti contraffatti e pirata che hanno violato marchi registrati italiani, cifra che vale il 4,9% delle vendite nazionali ed estere del settore manifatturiero italiano. Ammonta a 25,1 miliardi di euro la perdita delle aziende italiane per mancate vendite imputabili alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale nell’ambito del commercio mondiale (3,1 % delle vendite totali registrate dalle stesse aziende). Nel caso specifico di vino e spirits, una ricerca condotta dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) rileva che sono 2,7 i miliardi di euro persi direttamente dal settore, pari a quasi il 7% del totale vendite (fonte: rapporto OECD 2018 “Il commercio di beni contraffatti e l’economia italiana: Tutelare la proprietà intellettuale dell’Italia”, realizzato dall’OCSE).