È scontro tra l’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, ed il vicesindaco di Sommacampagna e candidato al consiglio regionale, Giandomenico Allegri.
Tutto parte dall’assessore Donazzan che, oggi, commentando quelli che giudica «gli errori del Ministero su tempi, spazi, docenti, banchi e mascherine», ha dichiarato: «Segnalo il grave problema dell’utilizzo della mascherina, già ben ribadito dal presidente del Veneto. Posso testimoniare che nessun educatore in queste settimane di confronto ha mai chiesto o suggerito di far portare la mascherina ai propri allievi in classe: credo che nessuno possa anche solo immaginare di far indossare ad un bambino o ad un adolescente la mascherina per 6 o addirittura 8 consecutive, facendo così diventare la scuola un inferno asfissiante».
Immediata la presa di posizione di Allegri: «Una tortura le mascherine? La vera tortura sarebbe avere un figlio intubato in terapia intensiva». «La normativa è chiara, le mascherine sono previste solo ed esclusivamente dove non si riesca a rispettare la distanza prevista dai protocolli – chiarisce Allegri -. La Regione impari dai Coordinamenti attivi da settimane in ogni Comune veneto, dove in tanti stiamo lavorando ogni giorno per organizzare l’avvio del nuovo anno scolastico, e si faccia parte attiva e collaborativa per risolvere i tanti problemi da affrontare uno per uno e rapidamente, invece che fare polemiche. Quello che va garantita è la partenza delle scuole in sicurezza».