Irrigazione, ambiente e rischio idraulico per il territorio. Come li vedono i nostri ragazzi? È la domanda posta agli alunni della scuola media Leonardo da Vinci di Bussolengo dal Consorzio di Bonifica Veronese per la settimana della Bonifica 2016, decollata il 23 marzo scorso.
Il tema è stato presentato ai ragazzi delle terze medie e alle loro insegnanti Simonetta Tinazzi, Chiara Perusi, Francesca Compri e Margherita Segatta dal direttore del Consorzio di Bonifica Veronese, Roberto Bin, assieme al direttore di Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni) Veneto, Andrea Crestani. Le attività prevedono una serie di laboratori per affrontare argomenti quali il ciclo dell’acqua, la storia e ruolo dei Consorzi di Bonifica, la sicurezza idraulica, l’irrigazione, le energie rinnovabili ed i cambiamenti climatici in corso. Cambiamenti che mettono a dura prova il nostro territorio. A seguire si passerà dalla teoria alla pratica con un’uscita sul territorio, in visita ai canali e alle opere del Consorzio. I lavori dei ragazzi saranno presentati assieme a quelli delle scuole venete in un incontro a Padova. Il progetto, infatti, è organizzato dal Consorzio Veronese di Bonifica assieme all’Anbi Veneto che lo coordina a livello regionale.
«Crediamo molto in questo tipo di attività – ha spiegato il direttore del Consorzio di Bonifica Veronese, ingegner Bin – proprio per l’importanza che rivestono la formazione e la conoscenza per una corretta gestione del territorio. Fondamentale quindi investire sulle nuove generazioni e sulla loro passione per il mondo che li circonda».
«Questo è un territorio – ha spiegato Crestani ai ragazzi – dove l’acqua superficiale non esiste. Senza il lavoro prezioso del Consorzio di Bonifica Veronese, con i suoi 2600 chilometri di canali, in poco tempo torneremmo a vivere in una pianura brulla e secca come quella di duecento anni fa. L’acqua portata dal Consorzio, nato per volontà degli agricoltori e tutt’ora costituito dagli agricoltori, ha fatto crescere l’agricoltura, ma non solo. Ha trasformato i paesaggi e l’ambiente, creando la ricchezza ambientale, ed anche economica, di cui godiamo oggi. Tutta l’acqua che vedete attorno a voi è artificiale, frutto del lavoro dell’uomo».
Un’acqua che crea ricchezza, ma può anche portare distruzione. «I Consorzi – ha concluso Crestani – si prendono cura del 65% del territorio regionale, della sicurezza idraulica dell’89% della popolazione e dell’82% della rete idrografica regionale. Con una rete di canali di scolo di circa 18 mila chilometri e una rete irrigazione di circa ottomila chilometri. Tuteliamo le aree dove operiamo e teniamo asciutto il territorio con 400 idrovore. Ogni anno in Veneto si cementificano 4950 ettari di territorio, 13 campi di calcio al giorno rendendo il territorio completamente impermeabile all’acqua. Le forti piogge rendono molto più insicuri i luoghi dove abitiamo. Cambiano quindi anche le modalità di operare dei Consorzi. Da un lato realizziamo opere di invarianza idraulica per evitare gli allagamenti sul territorio durante le piogge che sono sempre più a carattere tropicale: come le casse di espansione, ad esempio. Dall’altra siamo sempre più impegnati nell’attività di irrigazione perché i periodi di siccità sono sempre più frequenti».
Ha chiuso la mattinata Alberto Piva, ingegnere del reparto progettazione del Consorzio di Bonifica Veronese, scendendo nel dettaglio tecnico delle attività del Consorzio. Ora il lavoro prosegue con una serie di laboratori sui temi trattati, utilizzando il linguaggio della pubblicità. L’iniziativa, con uscite sul territorio, coinvolgerà nelle prossime settimane anche alcune classi elementari di Cerea e di Verona. Esperienze che il Consorzio ormai porta avanti da molti anni con scuole sia di Verona che della provincia.