A seguito dell’operazione “Quasimodo”, coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Venezia e dalla Polizia municipale di Verona, è stata sgominata nel veronese un’organizzazione criminale che sfruttava alcuni mendicanti, con l’aggravante dell’utilizzo di persone disabili, riducendoli in schiavitù.
«Si è trattato di un’importante e complessa operazione d’indagine – sottolinea il comandante della Polizia municipale di Verona, Luigi Altamura – iniziata dalla denuncia di uno dei soggetti sfruttati. La lunga fase investigativa, durata complessivamente 3 anni, ha portato all’individuazione di un articolato giro criminale di sfruttamento di persone disabili ed all’identificazione del capo dell’organizzazione, il cittadino romeno Varga Strut, attivo nel veronese tra Verona, Bussolengo e Legnago. Si tratta di schiavisti senza scrupoli, che hanno come unico fine il massimo del guadagno, attraverso lo sfruttamento di persone menomate e senza difesa alcuna».
Il gruppo era complessivamente formato da un soggetto controllore, il Varga, capo dell’operazione e trasportatore dei questuanti nelle diverse sedi di “lavoro”, e da cinque persone disabili quotidianamente impiegate in città e nella provincia nell’opera di accattonaggio. Per mesi il Varga è stato sottoposto a controlli serrati che hanno evidenziato, con filmati del suo operato e registrazioni audio delle telefonate intercorse con la moglie, la gravità dei reati compiuti e la complessità del racket di sfruttamenti attivo sul nostro territorio.
«È importante – ha evidenziato Altamura – che i cittadini comprendano la gravità dei fatti e, soprattutto, che dietro l’accattonaggio esistono bande criminali senza scrupoli, che soggiogano e sfruttano persone, arrivando, come nel caso individuato, a realizzare guadagni giornalieri di 200/300 euro. Al Varga, unico indagato a seguito delle indagini, è stato applicato a settembre 2015 il divieto di dimora e di accesso in tutti i Comuni della provincia di Verona».