Nonostante le precipitazioni di questi giorni con un’ordinanza del presidente della Regione, Luca Zaia, è stato dichiarato oggi lo stato di crisi idrica su tutto il territorio regionale, che avrà validità da oggi al 15 maggio 2017, con riserva di modifica dei contenuti in relazione all’andamento meteorologico.
Viene anzitutto stabilito che non potranno essere superati determinati valori delle portate derivate o subderivate dal fiume Adige, nel cui bacino si registra la situazione più critica. In particolare per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica Veronese, il valore è di 28 metri cubi/secondo complessivi, con una riduzione per singola derivazione di almeno il 40% rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione; per il Consorzio di secondo grado Leb, il valore da non superare è di 14 mc/s complessivi.
Considerata l’eccezionale siccità nel bacino dell’Adige, il Veneto ha avviato anche un confronto con le Province Autonome di Trento e di Bolzano finalizzato a definire un protocollo di gestione delle risorse idriche del fiume, allo scopo di preservare e tutelare, secondo principi di salute pubblica, il prioritario attingimento idropotabile sull’asta terminale.