«Riguardo la vicenda della Fondazione, al di là del fatto che fino ad oggi non ha mai presentato una lista da nessuna parte, e l’indicazione che hanno gli aderenti è di collaborare con la Lega e non di andare in contrasto – ha spiegato Tosi -. Se ci possono essere dei casi nei quali ci possono essere dei confronti a livello locale, è normale che poi se ne parli, come dissi 9 giorni fa a Milano quando Salvini mi sollevò alcuni casi, ne parliamo e li risolviamo. Ma che questo possa far scaturire una decisione di dire no alla Fondazione che non è soggetto politico, non è partito politico, che era arcinota prima a Roberto Maroni e Matteo Salvini, perché fu uno dei temi del confronto del cosiddetto “Patto del Pirellone” in cui Maroni mi chiese di non presentare la candidatura in antagonismo a quella di Matteo Salvini per la segreteria per federale, proponendo per il sottoscritto di proseguire con la Fondazione per un percorso di livello nazionale nel centrodestra. Per questo parlo di parola mancata e slealtà, quello era un patto ben preciso che ha portato Salvini a diventare segretario federale con una maggioranza bulgara».

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