«Lavori socialmente utili da far svolgere ai profughi ospitati dalle nostre comunità e una equa distribuzione degli immigrati in Europa: fa piacere che il ministro Alfano abbia avanzato queste proposte. Personalmente è da tempo che propongo questo compromesso, dettato dal buonsenso e lontano anni luce dalla demagogia di chi continua a cavalcare il dramma dell’immigrazione soltanto per tentare di accaparrarsi consensi elettorali».
È la posizione di Flavio Tosi, candidato a presidente del Veneto, espressa ieri durante un incontro della sua campagna elettorale. «Chiedere ai profughi di “sdebitarsi” con chi li ospita e concedergli il permesso umanitario di tre mesi per la libera circolazione in Europa, obbligando così tutti gli Stati membri a farsi carico della questione, credo siano le uniche soluzioni attuabili in questo momento – ha detto Tosi -. Chi invece continua a lanciare slogan senza proporre nulla di fattibile non fa altro che andare contro gli interessi dei cittadini. E la gente lo sta capendo. Anche perché, è bene ricordarlo, chi si sta facendo campagna elettorale con i clandestini sa benissimo di aver approvato, quando era al governo con Berlusconi, il trattato di Dublino, secondo il quale un profugo che arriva in un Paese non può più uscirne per essere accolto altrove. Dal 1998 al 2014, in Italia, grazie alle varie sanatorie firmate dalla Lega quando era al Governo, è transitato quasi un milione di profughi. Dunque chi ha contribuito a questa tragedia dovrebbe quantomeno avere la decenza di non raccontare balle e di non vendere slogan agli italiani».