«Sono pronto a ricandidarmi a sindaco di Verona con questa squadra, della quale comunque farò parte. Una civica aperta ad alleanze con Forza Italia e con la civica veronese “Battiti”. E spero che Berlusconi abbia capito, come l’ho capito anni fa io, chi è Salvini, e che su questo progetto magari si possa lavorare a livello Nazionale. Perché noi siamo di centro destra».
È il Flavio Tosi pensiero, che ieri, in un’ora secca di intervista-monologo all’interno di uno dei magazzini dell’ex Arsenale austriaco di Verona (il cui recupero è però tra i progetti più contestati messi in cantiere dall’amministrazione tosiana), ha praticamente lanciato la sua campagna elettorale. Un evento voluto per raccontare alla città quanto fatto dal 2007 ad oggi, nei due mandati da sindaco dalla “Squadra di Flavio Tosi”. Con Tosi che ha chiarito: «Io alle prossime comunali di Verona ci sarò, se non come candidato sindaco, come vice». Facendo capire che il suo gruppo, che ha presentato anche il sito “www.sicontinua.it”, alle prossime Comunali correrà, magari con un altro candidato sindaco, ma sempre con in testa Flavio Tosi.
«Abbiamo davanti un mese in cui si va a vedere se ci sarà o meno il terzo mandato per i sindaci delle grandi città. Una cosa che ritengo sacrosanta perché i cittadini hanno il diritto di scegliersi il loro sindaco, tanto più di giudicare chi li ha governati. E l’Italia è l’unico dei grandi Paesi Europei dove è stato messo questo limite dei due mandati, e solo per i sindaci, non per altre cariche politiche. Una scelta che ritengo antidemocratica. Ma sia chiaro, questa squadra si ripresenterà per continuare a governare la città, ed io ne farò parte anche se non potrò esserne il candidato sindaco».
Poi, Tosi è passato a parlare delle alleanze possibili, ed anche qui è stato chiaro: «La situazione della politica veronese è in movimento. Noi siamo all’interno dell’area del centro destra, e siamo una civica e quindi siamo pronti a dialogare con quelle realtà come Forza Italia e “Battiti” con cui in questi anni abbiamo anche governato. Questa, che oggi chiamiamo la “Squadra di Tosi”, è formata da gente coerente, che tra il primo ed il secondo mandato ha rifiutato i diktat dei partiti, con una scelta anche difficile dal punto di vista personale, ma fatta per la città. In questo, io mi sono accorto, e l’ho pagato personalmente, di chi è Salvini. Per questo, oggi dico che anche a livello nazionale servirebbe una costruzione politica di questo tipo. Un centrodestra concreto “del Fare” di cui il Paese ha tanto bisogno».
Un Tosi che ha rivendicato con forza quanto fatto in questi 10 anni, la sua «politica del fare», contrastata da una parte dell’opposizione con «attacchi personali ed in modo schifoso». Schierati, tra il pubblico, assessori e presidenti tosiani delle municipalizzate veronesi, a partire da Fabio Venturi dell’Agsm, la municipalizzate dell’energia e del gas che sta tessendo la fusione con Aim Vicenza.
«Siamo la città con le aziende più efficienti d’Italia per servizi resi al cittadino e per i bilanci – ha puntualizzato il sindaco – e questo pur essendo la quart’ultima per tassazione locale, con Roma che è la prima. Tutto questo, con il 25% in meno di personale di 10 anni fa, quando alcune di queste aziende, che sono dei cittadini, erano in crisi e con i bilanci a rischio. Oggi, le restituiamo alla città sane e forti, con Agsm che fattura 1 miliardo all’anno e l’Atv (l’Azienda trasporti Verona, ndr) che tra le poche in Italia a produrre utili, tanto che le Ferrovie Nord la vogliono comprare e su questo valuteremo assieme ai vertici ed ai dipendenti cosa fare».
E le voci che danno Tosi come uno dei possibili sottosegretari che il Governo Gentiloni su appresterebbe a fare per accontentare Verdini? «Fasulle, noi rimaniamo nel centro destra ed all’opposizione di questo Governo anche a Roma con il movimento “Fare!”», risponde per Tosi il suo scudiero Fabio Venturi.