«I sindaci del Basso Veronese sono sul piede di guerra, avevano chiesto la doppia Ulss già nel 2015 e con questa nuova missiva in Regione tornano a ribadire il concetto nero su bianco: nessuno vuole l’accorpamento dell’azienda sanitaria di Legnago». Lo dicono i consiglieri tosiani Giovanna Negro, Stefano Casali e Maurizio Conte intervenendo sulla lettera inviata l’altro giorno dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 21 di Legnago contro l’ipotesi di unica Ulss per tutto il Veronese, ipotesi prevista nel progetto di legge numero 23 i discussione in consiglio regionale, che dovrebbe istituire l’Azienda Zero e ridefinire il numero e la composizione delle Ulss (che diventerebbero 9, ovvero due nel veneziano e nel vicentino e una unica per le rimanenti cinque province venete).
«Diciamocelo, accorpamento farà rima con svuotamento, di servizi e funzioni sul territorio. Come può il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Nicola Finco, affermare che la richiesta di un’ulteriore azienda sanitaria non sia pervenuta dai primi cittadini quando già l’anno scorso avevano presentato questa esigenza alla conferenza dei sindaci? – sottolineano i consiglieri regionali Tosiani -. Se vuole mettere le mani avanti per giustificare le doppie Ulss di Bassano e Venezia non può farlo scaricando colpe sugli amministratori, perché a Verona, ad esempio, si chiede la doppia Ulss da tempo sia a Legnago che a Bussolengo».
«Nella provincia di Vicenza le Ulss saranno due, una nel capoluogo e una a Bassano, lo stesso nella provincia di Venezia, dove le Ulss saranno sempre due, una nel capoluogo e una a San Donà. Una sperequazione inaccettabile che rischia di creare cittadini veneti di serie A e di serie B – accusano Giovanna Negro, Stefano Casali e Maurizio Conte -. Inoltre, troviamo ingiustificate le motivazioni espresse dal presidente Zaia in avvio di seduta, per spiegare questo diverso trattamento delle provincie venete: ovvero che a Bassano è stata riconosciuta l’Ulss perché gli è appena stato tolto il Tribunale da Roma e che a San Donà è stata individuata la seconda Ulss del veneziano in ragione dei tanti turisti che affollano la riviera adriatica. C’è una mobilitazione in corso da parte dei cittadini che non può essere più ignorata – concludono i tosiani – una battaglia per il buonsenso e contro le discriminazioni territoriali a suon di provvedimenti».