Produceva vino da uve non conformi ai disciplinari, ammuffite e con all’interno la presenza di sostanze nocive per la salute. L’imprenditore è lo stesso a cui alcuni giorni fa i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Compagnia di Soave avevano sequestrato un ingente quantitativo di grappa prodotta irregolarmente. Quell’indagine ha portato le Famme Gialle ad individuare una ulteriore cantina vinicola riconducibile al medesimo soggetto che commercializzava vino che oggi le analisi dei finanzieri giudicano «adulterato» e «potenzialmente pericoloso per la salute».
Nel corso delle prime ispezioni eseguite nell’azienda agricola venivano sottoposti a sequestro il 10 maggio scorso oltre 118.000 litri di prodotto vinoso giacente in cantina di dubbia “genuinità”, in quanto l’esame della documentazione fiscale e commerciale aveva permesso di rilevare che il titolare dell’azienda vinificava uve dichiarate distrutte, perché non conformi ai disciplinari previsti, ammuffite e, quindi, non commercializzabili. Pertanto, l’imprenditore veniva denunciato all’autorità giudiziaria per adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e frode nell’esercizio del commercio.
Le successive analisi di laboratorio confermavano l’ipotesi la “adulterazione” del prodotto sequestrato, evidenziando la presenza di sostanze nocive per la salute. Inoltre, le attività ispettive di natura fiscale eseguite nei confronti di entrambe le aziende riconducibili al medesimo imprenditore, consentivano di rilevare che lo stesso aveva evaso il fisco occultando ricavi per oltre 450.000 euro e non versando oltre 95.000 euro di Iva, utilizzando anche 68 lavoratori completamente “in nero”.
L’imprenditore, oltre alle violazioni di natura fiscale, veniva denunciato per i reati di “distruzione e deturpazione di bellezze naturali”, “lottizzazione abusiva”, “interventi su aree sottoposte a vincolo paesaggistico senza autorizzazione” e “gestione abusiva di deposito rifiuti”. Ed il Gip Livia Magri del Tribunale di Verona accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, nei giorni scorsi ha emesso il decreto di “sequestro preventivo” dei beni nella disponibilità dell’imprenditore per i reati di “adulterazione di sostanze alimentari”, “commercio di sostanze alimentari nocive” e “frode in commercio”. I finanzieri di Soave hanno, quindi, dato esecuzione al provvedimento, procedendo al sequestro di 3 aziende agricole, 71 terreni e 4 fabbricati nella disponibilità dell’indagato, per un valore complessivo di circa 1.460.000 euro.