Sembrava una tranquilla serata al bar Silvia quella di martedì sera. Un gruppo di quattro amici giocava a carte come ogni giorno, con qualche bicchiere di vino per brindare. Tra di loro c’era un sordomuto. Ad un certo punto è arrivato A. M., 58 anni, veronese, con il vizio di alzare il gomito, che ha iniziato ad offendere il sordomuto, a provocarlo e ad infastidire i presenti.
Gli amici dell’uomo hanno provato a calmarlo, dicendogli di lasciarli in pace e di smetterla di intromettersi, ma lui insisteva, finchè il sordomuto, preso dall’esasperazione, lo ha spinto facendolo urtare contro il tavolino su cui stavano giocando. Ma l’uomo è andato in escandescenza, ha finto di andarsene a casa, ma in realtà vi si è recato per prendere la sua pistola legalmente detenuta per tiro sportivo, e poi fare ritorno al bar, dove ha puntato l’arma contro i presenti, minacciandoli. Solo l’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di bloccarlo e disarmarlo prima che la situazione degenerasse, riportando così la calma all’interno del locale.
I militari del radiomobile di Verona hanno interrogato i presenti per capire cosa fosse accaduto negli attimi precedenti. La pistola, un’automatica Bernardelli calibro 22 con caricatore inserito e contenente quattro colpi, è stata subito sequestrata. E, perquisita l’abitazione A.M., i carabinieri vi hanno trovato, sotto il letto, una carabina ad aria compressa Diana calibro 4,5. Entrambe le armi, sequestrate dai carabinieri, sono poi state segnalate alla Prefettura per la revoca del porto d’armi per uso sportivo, essendo ormai appurato che il soggetto possa facilmente abusarne.
L’uomo è stato arrestato per porto abusivo d’arma da fuoco sportiva e per minaccia aggravata dall’uso delle armi. Il pm di turno Scalabrini l’ha portato in convalida stamattina, dove il giudice ha inflitto ad A.M. la misura cautelare con l’obbligo di presentarsi in Questura una volta alla settimana.