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30 Maggio 2023
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Ultras, 21 romanisti arrestati e veronesi ricercati per gli scontri di Hellas-Roma

È di 21 tifosi romanisti arrestati il bilancio, per ora, della rissa tra ultras avvenuta prima di Hellas Verona-Roma. Ricercati, infatti, gli ultras dell’Hellas. È dovuta intervenire la Polizia di Stato per mettere fine, domenica 4 febbraio, alla rissa scoppiata quasi tre ore prima della partita, in una strada del quartiere “Stadio”, tra ultras di opposta fazione. Uno scontro che non ha avuto gravi conseguenze solo per il pronto intervento dei reparti di Polizia che prima ha disperso e poi arrestato 21 tifosi che a bordo di auto avevano tentato di darsi alla fuga.

Gli arrestati sono tifosi romanisti che, come accertato dal Giudice in sede di convalida, erano giunti a Verona non solo per assistere alla partita, ma anche per “confrontarsi” con gli acerrimi rivali dell’Hellas. Avevano lasciato le autovetture con il motore acceso in viale San Marco e non avevano segni distintivi perché avevano timore di essere intercettati dai servizi preventivi che il Questore di Verona aveva predisposto per creare percorsi protetti affinché i circa 1800 tifosi romanisti non entrassero in contatto con gli ultras dell’Hellas Verona. Sin dalle prime ore della mattina, infatti, le forze di Polizia vigilavano la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova, i caselli autostradali e le arterie principali che conducono al capoluogo scaligero. Il gruppo ultrà, invece, era riuscito ad avvicinarsi allo stadio in forma anonima, utilizzando itinerari alternativi. Gli ultras locali, come di consueto, erano arrivati allo stadio sin dalle prime ore del mattino con il preciso compito di presidiare il “loro” territorio e si erano radunati in alcuni bar della zona abitualmente adoperati come luoghi di ritrovo.

Improvvisamente circa 50 ultras veronesi si sono spostati in modo compatto lungo la strada che costeggia la Tribuna Est. Dopo aver prelevato pesanti tubi camuffati da aste da bandiera da un’autovettura fatta giungere al momento sul posto, travisavati con sciarpe e cappucci e avanzavano lungo via Pirandello in direzione viale San Marco, dove ad attenderli si era già schierato il gruppo romanista, a sua volta travisato e armato di aste da bandiera. Prima si lanciavano reciprocamente addosso bottiglie e altri oggetti contundenti, poi i due gruppi si scontravano in modo feroce, anche prendendosi a cinghiate.

Lo scontro è durato pochissimi minuti in quanto il movimento non è sfuggito agli occhi della Digos, che subito ha fatto accorrere i reparti di Polizia. All’arrivo degli agenti, i facinorosi si davano alla fuga: i veronesi si disperdevano a piedi nelle stradine laterali, mentre i romanisti scappavano sulle auto lasciate con il motore acceso. La Digos si metteva all’inseguimento delle autovetture riuscendo a bloccarle a poca distanza con l’intervento dei mezzi di polizia.

A bordo delle automobili venivano identificate 21 persone, di età compresa tra i 21 ed i 45 anni riconducibili a diverse compagini ultrà del panorama capitolino, provenienti da Roma, Ladispoli, Guidonia, Zagarolo, Cerveteri e Orbetello: 7 erano incensurati, 14 annoveravano sul proprio conto eterogenei precedenti penali. Tre di loro avevano già scontato il provvedimento del “Daspo” emesso in passato per fatti di violenza commessi in occasione di partite di calcio. Uno, in particolare, era stato già sottoposto per ben due volte al provvedimento di divieto di accesso allo stadio. Tutti i soggetti fermati venivano accuratamente perquisiti e addosso ad uno di loro veniva rinvenuta sostanza stupefacente (alcune dosi di cocaina e quasi 3 grammi di hashish). All’interno dei mezzi venivano altresì sequestrati 2 caschi ed un tirapugni celato all’interno di una scatola di cioccolatini.

Su ordine del sostituto procuratore Stefano Aresu venivano tutti arrestati per rissa aggravata, possesso, utilizzo e lancio di bastoni, mazze ed oggetti atti ad offendere e travisamento.

L’attività investigativa della Digos non si è ovviamente conclusa. Già nel corso della stessa nottata, dopo aver esaminato le immagini registrate nel corso degli scontri grazie anche alla collaborazione del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, si tentava di arrestare (in “flagranza differita”) gli ultras dell’Hellas Verona che si erano resi responsabili delle medesime condotte violente già contestate ai “colleghi” romani. Costoro, come prevedibile, si rendevano al momento irreperibili e hanno finora evitato l’arresto, ma non i conseguenti provvedimenti amministrativi e giudiziari che scaturiranno al termine delle indagini.

Nel pomeriggio di ieri si è tenuto il rito direttissimo nei riguardi dei 21 arrestati. Il Giudice ha convalidato gli arresti ma ha differito il giudizio avendo il difensore richiesto i cc.dd. “termini a difesa”. Pertanto, pur rimettendoli in libertà in attesa della sentenza, ha disposto nei loro confronti la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Verona, nonché il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive.

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