Sabato 18 luglio, alle 21, debutterà al Teatro Orlandi di Velo Veronese la nuova commedia musicale di Alessandro Anderloni “Il naufragio dei matti”. A portarla sul palcoscenico sarà la “Compagnia dei musici”, nuovo ensemble che riunisce tredici attori, cantanti e musicisti veronesi.
Anderloni ritorna quindi alla commedia musicale. Dopo il fortunato “La corte dei strassoni”, portato sulla scena cinque anni fa con un gruppo di giovani artisti, il regista della Lessinia fonda “La Compagnia dei musici” che debutta assieme alla sua nuova produzione: lo spettacolo “Il naufragio dei matti” scritto, composto e diretto dallo stesso Anderloni e prodotto dall’associazione Le Falìe con Àissa Màissa.
La prima è al Teatro Orlandi di Velo Veronese, nel programma del Velofestival, sabato 18 luglio alle 21 con replica domenica 19 luglio e poi, in altre quattro serate, fino a metà agosto.
Sul palcoscenico tredici cantanti, attori e musicisti. Volti noti e voci conosciute nel panorama musicale scaligero: Raffaella Benetti, Elena Bertuzzi, Paola Compostella, Piero Facci, Andrea Favari, Elena Forafò, Michele Maggio, Paolo Ottoboni, Cecilia Rizzetto, Matteo Zenatti. Con loro i musicisti Enrico Breanza alla chitarra, Luca Pighi alle percussioni, Gianmaria Stelzer al violoncello ad accompagnare dal vivo la rappresentazione.
La storia si dipana in una città qualunque, ma non è difficile vederne Verona.
In un giorno qualunque, dentro una quotidianità risucchiata dalla fretta e cieca di uno sguardo superficiale, due ragazzi si accorgono di un’altra città e ne diventano parte, tanto da imbarcarsi in un viaggio senza ritorno. È il luogo delle persone ai margini, dei diversi. Dei matti appunto. Ma chi sono i matti? La città dei sani non sa le loro strade, non ne sente la voce, non ne riconosce il profumo. La città dei normali non sopporta i matti, non si accorge che il vento sta gonfiando le vele di una nave che se li porterà via.
«L’idea si è fatta largo leggendo “La nave dei folli”, il poema satirico quattrocentesco di Sebastian Brant che ha ispirato il celebre dipinto di Hieronynus Bosch – racconta Anderloni -. Mi affascinava e insieme turbava questo gesto dell’autorità di caricare i matti su una nave per allontanarli dalla città, spedirli lontano, relegati a Narragonia, la città dei matti. Mi sono guardato intorno e ho scoperto che il tema è di stretta attualità. L’impressione è quella che, di chi è diverso, ci si voglia liberare. E l’oggi ci parla di viaggi in nave ben più tragici, ma sottilmente legati a questa idea di liberarsi dell’estraneo. Così, con la leggerezza del teatro musicale, ho tratteggiato i caratteri di una ciurma di cui ognuno può sentirsi parte».
Due ore di musica e di parole, con gli arrangiamenti di Enrico Breanza, sulle melodie composte dallo stesso Anderloni così come l’idea scenografica; i costumi sono invece di Giovanna Ferrarese.